Un solo punto in 3 giornate, la situazione della Roma non è certamente quella che si augurava Mourinho, che non a caso non si è presentato ai microfoni al termine di Roma-Milan, anche per non incorrere in ulteriori sanzioni non essendo d’accordo sull’operato dell’arbitro Rapuano. I giallorossi hanno concluso di più in porta (13 a 9), ma con molta minore precisione (2 a 4 i tiri nello specchio). Elevata la differenza nei cross (18 a 6), ma non ha fatto la differenza nei 90 minuti. «Non c’è stata partita, non c’è stata la Roma: è sembrata a lungo cosciente della propria inferiorità tecnica e fisica» ha scritto Ivan Zazzaroni sul giornale che dirige. C’è qualcuno che ha funzionato? E chi, al contrario, non si può proprio salvare? Scegliamo due testate per entrare nel merito di alcune prestazioni individuali: il romano Corriere dello Sport e il milanese Corriere della Sera.
MANCINI – Sì o no? É uno dei pochi che divide il giudizio. Il quotidiano sportivo lo salva col 6: «L’unico sufficiente in difesa. Sicuramente il più veloce e aggressivo del terzetto». «Il meno peggio là dietro»: il giornale generalista lo ritiene meglio dei disastri combinati da Smalling e Celik, ma meritevole comunque di una bocciatura espressa col 5
CELIK – Su di lui, invece, c’è assoluta convergenza con un durissimo 4,5. Da Roma lo motivano sottolineando come dopo un primo tempo all’altezza «affoga nel secondo». A Milano infieriscono: «Terzino a luci rosse: prova a lasciare in mutande Leao, ma non riesce a fermarlo neanche così».
BELOTTI – Anche per il Gallo non c’è accordo, con giudizio meno cattivo dalla Capitale, che lo salva con la sufficienza: «Tiene i palloni, fa a sportellate e, cosa più importante, si prende i due falli che portano Tomori sotto la doccia al 60’». Il Corriere della Sera lo “rimanda” col 5,5: «Sempre col sedere per terra: dura segnare così. Mezzo voto in più perché fa cacciare Tomori, allungando la vita alla Roma».
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