LIEGE, BELGIUM - APRIL 06: Matias Suarez of Anderlecht looks on during the Jupiler League match between Royal Standard de Liege and RSC Anderlecht at Stade Maurice Dufrasne on April 6, 2012 in Liege, Belgium. (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
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Matias Suarez non vede l’ora di lasciare il Belgio: il centravanti argentino dell’Anderlecht è stato letteralmente scosso dagli attentati terroristici di ieri. Bruxelles e l’Europa intera sono ancora sotto shock e inevitabilmente la paura si è anche estesa agli eventi sportivi: si teme, infatti, che altri terroristi possano colpire in occasione anche di importanti match di calcio. Da qui la paura di Suarez, compagno di squadra del nazionale italiano Stefano Okaka.
“Ho saputo degli attentati mentre stavo andando ad allenarmi – racconta l’argentino a Cadena 3 -. Mi hanno avvisato che era tutto annullato e di non usare i cellulari. Ho avuto paura e ho chiamato subito per sapere se mia figlia stava bene”.
Matias Suarez e la sua famiglia sono in Belgio dal 2008 e mai avrebbero immaginato di vivere una situazione simile, nonostante gli attentati che hanno colpito la Francia nel 2015, hanno fatto innalzare l’allerta in tutta Europa.
“La gente ha paura ed esce poco – aggiunge il 28enne centravanti – , per le strade si vedono poche persone e anche nei centri commerciali. A Bruxelles c’è un quartiere intero di jihadisti e di persone coinvolte in queste stragi e temevamo che potesse succedere qualcosa e non sappiamo cos’altro potrà accadere”.
Nonostante nell’Anderlecht si sia sentito sempre a suo agio e si sia trovato bene con i compagni, a fine campionato l’ex Belgrano lascerà il Belgio:
“Ho paura, devo proteggere la mia famiglia. A giugno me ne vado da qui, farò di tutto per riuscirci e ne ho già parlato con mia moglie e – conclude – il mio procuratore”.
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