Massimo Taibi un gol alla Provedel l’ha fatto nel 2001, in Reggina-Udinese. Oggi ha raccontato i suoi pensieri a La Gazzetta dello Sport dopo l’exploit del portiere laziale contro l’Atletico Madrid.
CINQUANTA VOLTE – «Ha riportato attenzioni sul mio nome. Ero a cena dopo aver visto a San Siro Milan-Newcastle, appena ho saputo del gol di Provedel, ho voluto rivederlo, almeno cinquanta volte. Anche perché, a 21 anni, è stato mio giocatore al Modena».
IL GOL DI PROVEDEL – «Per me un portiere che va all’attacco cerca solo di creare scompiglio nell’area avversaria. Ma Ivan ha segnato muovendosi da attaccante. Ha seguito il lancio di Luis Alberto ed è andato a colpire di testa come fa un goleador. Quando mi capitò di segnare lo feci quasi per caso. Sì, nell’azione precedente avevo anche calciato a rete e avevano salvato sulla linea, ma ci riprovai perché mi trovavo lì…».
QUANTO CONTA QUESTO GOL – «Ora i tifosi gli chiederanno di andare avanti quando occorre… Ma lui sa che deve pensare solo a parare. Conosco bene Ivan: meticoloso, pignolo e critico con se stesso. Ora è nel giro della Nazionale e sono sicuro che avrà le sue chance. Rispetto ai miei tempi ora è più difficile fare il portiere: devi essere bravo con i piedi. Immagino che già dopo il gol Ivan stava già pensando alla prossima partita: è fatto così. Però la gioia di un gol segnato te la porti per sempre ed è bello che la gente poi si ricordi di quella prodezza anche nel tempo».
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