Javier Tebas, presidente della Liga, ha parlato della Superlega a margine dei premi AS.
PAROLE– «Abbiamo fatto colazione con il Mondiale per club, la Coppa Intercontinentale, la Superlega, la riforma della Champions League… Non pensiamo alle competizioni nazionali e al fatto che ci sono tanti club e giocatori che non giocano in questi tornei. Ciò può portare a una diminuzione delle entrate derivanti dalla competizione e, quindi, a una diminuzione degli stipendi dei giocatori. Calciatori e allenatori perderanno il lavoro. Oggi leggo la nota della FIFPRO, secondo cui è bene pensare alla salute dei giocatori, ma si dovrebbe pensare anche ai diritti degli altri giocatori che non partecipano a queste competizioni e questo potrebbe far perdere loro le capacità economiche. Abbiamo trascorso anni in cui si sono create solo gare e competizioni e questa non è la soluzione ai problemi del calcio. Superlega Totalmente impossibile. Legalmente non sarà la strada che verrà intrapresa. Lo statuto della UEFA è stato riformato per cui devi fare richiesta con due anni di anticipo, fare una procedura amministrativa… Non ci vedo nessun club. Parlo con molti e non saranno lì. Né hanno sollevato questioni relative ai diritti audiovisivi e all’organizzazione necessari per quella Superlega. Quindi non vedrete una Superlega in due o quattro o sei o otto. Il calcio ne ha bisogno? No. Ciò che serve è che i campionati nazionali continuino a crescere e seguano i formati europei così come sono adesso. A cui si accede dai campionati nazionali. Nel 2022 ho già spiegato il format che annunceranno giovedì».
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