Francesco Toldo è conosciuto soprattutto per i rigori parati e i miracoli a ripetizione nella semifinale con l’Olanda all’Europeo del 2000. In quell’epoca stava per concludersi la lunga militanza con la Fiorentina. Dall’anno dopo sarebbe diventato il portiere dell’Inter. É la persona adatta per raccontare le emozioni della finale di Coppa Italia che si giocherà stasera. Ne ha parlato con La Gazzetta dello Sport.
TIFO – «Diciassette anni di me tra viola e nerazzurro, non chiedetemi per chi tifo perché ho il cuore diviso in due».
COSA RAPPRESENTANO – «Insieme alla Nazionale, una vita. Firenze è stato il lancio, Milano la lotta perché a quei livelli non devi solo vincere ma anche confermarti. La cosa più dura».
2005: VITTORIA COPPA ITALIA CON GOL DI ADRIANO E MIHAJLOVIC – «Due nomi che mi commuovono. Adriano era come un orsacchiotto, dovevi proteggerlo. Attaccante straripante, ma con le sue fragilità. Ero accanto a lui quando gli arrivò la notizia della morte del padre. Ha davvero faticato a riprendersi. Sinisa aveva visto la guerra, si è fatto da solo. Calcisticamente poi aveva avuto grandi maestri, tra cui Boskov. E quel sinistro… Grave perdita».
VICE DI JULIO CESAR – «La differenza fu che mentre Mourinho mi spiegò perché mi preferiva Julio, Mancini prima non lo fece. Così è più difficile accettare la panchina».
HANDANOVIC GIOCHERA’ LA FINALE – «Felice per lui. Ogni top club deve avere due grandi portieri».
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