Da possibile nerazzurro ad avversario di Champions: questo il destino di Anatoliy Trubin, ora estremo difensore del Benfica, che domani sfiderà l’Inter in Champions.
Cos’è andato storto nella trattativa di mercato? La Gazzetta dello Sport fa luce sulla faccenda e rivela il retroscena.
TRUBIN E INTER- Di fatto, come è normale che sia, lo Shakhtar Donetsk ha cercato di monetizzare al massimo la cessione di uno dei suoi gioielli più preziosi appena ha capito che non c’era soltanto l’Inter a fare sul serio.
Ben sapendo di non poter chiedere più di una decina di milioni, infatti, gli arancioneri hanno provato a inserire una ricca clausola nel trasferimento: una percentuale sull’eventuale rivendita che potesse compensare in futuro una cessione ben al di sotto del suo teorico valore di mercato.
In breve: l’Inter ha rifiutato, il Benfica ha accettato. Forse i nerazzurri hanno pensato che la preferenza di Trubin avrebbe avuto un peso maggiore, forse hanno più semplicemente preferito non dimezzare la possibilità di fare player trading in futuro come accaduto poco prima con Onana al Manchester United.
Dieci milioni di euro, uno di bonus e ben il 40% di rivendita: è stato questo l’accordo che ha portato l’ucraino prima a Lisbona e poi, per una sera di Champions League, a Milano. Chissà che effetto gli faranno, domani, i cori del Meazza.
L’articolo Trubin, il retroscena sul mancato approdo all’Inter proviene da Inter News 24.
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