Indipendentemente dal risultato sportivo, l’impronta data in campo è sempre qualcosa di determinante nonostante la superiorità dell’avversario. Uscire da dominatori contro una grande come la Juve (in territorio sabaudo) è una grande impresa: un copione che l’Atalanta eseguì alla perfezione nel 1997.
L’Atalanta di Mondonico arriva al Delle Alpi contro ogni sfavore del pronostico nonostante il trio Lentini-Morfeo-Inzaghi stia trascinando la squadra dalla zona retrocessione a quella UEFA. I bianconeri devono fare a meno di Montero e Zidane, ma comunque la gara è assai aperta: i padroni di casa attaccano, i bergamaschi rispondono colpo su colpo.
Pinato ci mette sempre una pezza così come la retroguardia nerazzurra, ma è il duello Inzaghi-Peruzzi a far alzare gli ascolti del match: tutto sui piedi di un Domenico Morfeo che si guadagnerà la palma del migliore in campo oltre che ad un rinnovo di contratto fino al 2000. Per ben due volte Filippo si ritroverà a tu per tu con il portiere della Juve, ma l’uscita dell’estremo difensore e una troppa esitazione del centravanti fermano il vantaggio orobico. Menzione d’onore per Gigi Lentini che sentendo aria di derby colpisce il palo, e ancora una volta Inzaghi si fa vedere colpendo un altro legno nonostante fosse libero Sgrò a porta vuota. Amoruso si aggiunge alla festa con un terzo palo, ma il match finisce 0-0: con l’Atalanta che esce a testa alta.
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