Il fratello di Gianluca Vialli, Nino, ha ricordato al Corriere della Sera le scomparsa dell’ex calciatore. Ecco poi l’aneddoto su quando si poneva il problema di non scavalcare l’ex allenatore dell’Inter Mancini.
PAROLE – «Era cosciente che la fine si avvicinava, l’attendeva con impazienza, voleva smettere lottare. Non era da lui, ma la malattia era durata troppo. Era fatto alla sua maniera. Quando siamo arrivati in stanza, ci ha detto: ‘Non preoccupatevi: se voglio qualcosa, ve la chiedo’. Il 27-28 dicembre ci ha rincuorato: ‘Siete i compagni ideali, siete qui, io so che ci siete’. Penso che la sofferenza fosse troppa. Si appisolava sempre più frequentemente, si svegliava poco e noi abbiamo solo potuto stagli vicino. Eravamo tutti lì quando è spirato. Non voleva fare l’allenatore per non rubare tempo alla famiglia. Era un ruolo che gli si confaceva, gli impegni della Nazionale sono diradati nel tempo e poi non era in prima linea. Si poneva il problema di non scavalcare Mancini, ma Mancini non si vergognava di chiedergli consigli. Anche perché quando erano alla Samp, Luca era il capopopolo».
L’articolo Vialli, il ricordo del fratello Nino: «Cercava di non scavalcare quell’ex Inter» proviene da Inter News 24.
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