VOTI&STATS – I centrocampisti inglesi sono superiori anche se in Premier non toccano palla

Tutti i numeri della sfida a centrocampo tra Italia ed Inghilterra, vinta dalla formazione ospite per 2-1. I dettagli

Il titolo è forzatissimo e non abbiamo difficoltà ad ammetterlo: volevamo portarvi a condividere una semi-riflessione (per una più grande ci vorrebbero molti dati) che ieri è scattata automatica vedendo la partita Italia-Inghilterra. Nel primo tempo la formazione di Southgate ha dominato: avanti di 2 gol, ha espresso il 61% di possesso palla e ha concluso quasi più del doppio degli azzurri (7 tiri a 4). I suoi 3 centrocampisti hanno avuto nettamente la meglio sui nostri e andiamo a elencare i loto meriti, mischiando un po’ i giudizi del Corriere dello Sport, de La Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, a partire dal range di valutazione nei loro confronti.
PHILLIPS: dal 5,5 al 6,5«Sa stare al posto suo, aggrapparsi alle conoscenze, che sono enormi»; «è meno prepotente che all’Euro ma ha vita facile contro la prima mediana azzurra»; «criticato per un leggero sovrappeso, a lungo è comunque più rapido dei dirimpettai azzurri. Sfiora il 2-0 con un tiro a lato».
RICE: dal 6,5 al 7«Rice è il Jorginho dell’Inghilterra, fondamentale nella manovra, decisivo in difesa». Definito «punto fermo» e anche «lo splendido governatore di un centrocampo nel quale nulla accade a sua insaputa, anche quando è necessario difendersi perché l’Italia ti viene addosso». Oltre al gol realizzato, convince per la chiusura che fa su Barella: «A 24 anni non ha finito di crescere».
BELLINGHAM: dal 6,5 al 7«Interdizione, visione di gioco, tiro. Classe superiore». E ancora: «Di un’eleganza abbagliante, corre sospeso nell’aria, orienta le fasi, perché senza possesso lui va a uomo su Jorginho e lo soffoca». Sintesi definitiva: «Un tempo da fuoriclasse assoluto nel quale le cose più belle non sono le due occasioni ma la manovra a tutto campo, elegante, da regista moderno, che non dà mai scampo».

Ora, osservate questa tabella. Torniamo allo spirito dell’introduzione, di leggera provocazione. Questi sono i 5 giocatori che in Premier League hanno la migliore pulizia di gioco. Come nelle barzellette c’è uno spagnolo (Rodri), un francese (Saliba), un brasiliano (Thiago Silva), un olandese (Van Dijk) e l’unico inglese è Dunk, che la maglia della nazionale l’ha indossata solo 5 anni fa. Si dice che in Italia non emergano buoni giocatori perché sono troppi gli stranieri. Ma non è che in Inghilterra non manchi la concorrenza… Il dibattito è aperto.

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Redazione F

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