Lazio-Inter ha stilato un verdetto inequivocabile: i biancocelesti fanno davvero troppa fatica in campionato; i nerazzurri sono una corazzata, solidi dietro e spietati davanti con una coppia di goleador perfettamente assortita. I numeri maturati dalla capolista sono tutti importanti. L’undicesimo clean sheet, come nessuno finora ha fatto nei principali campionati; non solo, in Europa è la squadra, al pari del Las Palmas, ad avere incassato la miseria di 2 reti nei primi tempi; Lautaro ha già collezionato 29 gol nel corso del 2023, per trovare chi ha fatto meglio nel club bisogna andare indietro nel tempo con Meazza, Angelillo e Nyers, tutti attaccanti che è difficile avere visto giocare per chi sta leggendo questo articolo. Aggiungiamo poi le due cose più importanti di tutte: l’allungo sulla Juventus, il +4 in un turno dov’era l’Inter ad avere la sfida più difficile sulla carta; la rottura del tabù, che voleva Simone Inzaghi patire il confronto davanti al suo pubblico di un tempo e Maurizio Sarri riuscire spesso a fare l’impresa contro gli avversari. A tal proposito, quali sono state le valutazioni dei due tecnici. Prendiamo la valutazione delle due testate milanesi, Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Il voto non presenta differenze.
MAURIZIO SARRI – voto 5,5. Gazzetta ritiene che il meglio si sia visto solo nella prima parte dell’incontro: «Nei primi 30’ iniziali, prima che Marusic rovini tutto, si vede una Lazio convincente. Poi manca la reazione. E i cambi peggiorano la situazione». Il quotidiano generalista sottolinea la gravità di un dato statistico: «Si spezza anche la striscia di 6 partite senza prendere gol in casa. La Lazio parte bene sia nel primo che nel secondo tempo, poi resta prigioniera dei propri limiti».
SIMONE INZAGHI – voto 7. La Rosea esalta il significato storico dell’impresa: Finisce l’incubo Olimpico. Questa sfida per due anni è stata indigesta. Invece ora ha i contorni della fuga: l’Inter è una macchina, sa sempre cosa fare». Anche il Corriere parte facendo i conti con il passato: «La vittoria qui all’Inter mancava dal 2018 e arriva con il massimo del cinismo e grande capacità di soffrire. I segni particolari di chi punta dritto allo scudetto. Non solo d’inverno».
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