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Zanetti: “Bello affrontare Maldini, Ibra aveva un carattere duro ma ti mettevi d’accordo subito, con Balotelli fu difficile”

Il vicepresidente dell’Inter Javier ha parlato indirettamente anche di personaggi transitati per il mondo rossonero.

Javier Zanetti ha parlato a lungo di sé stesso e della sua carriera da calciatore al podcast Passa dal BSMT. “Una cosa che mi fa molto piacere è sentire il rispetto di tutti, non solo dei miei tifosi. Questo vuol dire che uno ha fatto la carriera in una certa maniera e continua a cercare di ispirare soprattutto i più giovani”.

Le sfide più sentite

“Il derby e la partita con la Juve sono le partite più sentite per una questione anche di storia che hanno tutti e tre i club, che viene dalla nascita. Quelle partite creavano anche qualcosa di speciale, ma ho avuto sempre grandissimo rispetto. Affrontare Paolo Maldini per me, al di là della rivalità, era una cosa bella perché affrontavo un grandissimo campione dentro e fuori dal campo. E anche adesso quando ci troviamo fuori ci abbracciamo. Anche con Del Piero, con Totti, con Buffon. Il calcio è questa cosa: se magari non ti vedi da tanto tempo ti abbracci, perché il calcio unisce. In campo, come è giusto che sia, ognuno difende la sua maglia, però al di fuori del campo ci sono anche altre circostanze altri momenti in cui c’è il rispetto che arriva prima di tutto”.

Ibrahimovic

Il rapporto con giocatori di personalità

Da capitano avevo sicuramente più responsabilità ma tutto quello che facevo io era per il bene del gruppo. Io sono stato capitano di Ibrahimović, Eto’o, Baggio, Simeone… tanti giocatori con tanta personalità. Ognuno di loro poteva essere un capitano, ma ho sempre ricevuto da parte loro grandissimo rispetto e questo sicuramente mi ha aiutato. Chi erano i più difficili da gestire? Quando fai parte di un gruppo così grande di gente con grande personalità è difficile. Ibra ad esempio aveva un carattere duro, ma quando parlavi con lui ti mettevi d’accordo subito perché lui aveva la sua personalità ma capiva tantissime cose. Con Mario Balotelli, che in quel momento era giovane ed è un talento unico, ci sono stati dei momenti di difficoltà. Però io dico sempre che quando si parla la soluzione si trova, bisogna parlare delle cose. Se c’è un problema va affrontato. Non bisogna far passare il tempo per far diventare più grande il problema”. 

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