Le modifiche erano nell’aria da giorni e arrivano dopo la sospensione del provvedimento inflitto al Milan e in seguito alla minaccia delle tifoserie di Inter, Juventus e Milan di coinvolgere tutti gli stadi d’Italia nel cantare cori offensivi. Che qualcosa non quadrava nell’applicazione delle sanzioni si era già capito da tempo e a finire nel mirino delle critiche è stata, soprattutto, la severità delle sanzioni (colpisce un numero enorme di persone, molte delle quali innocenti).

Resta da risolvere il solito dilemma del confine molto sottile tra semplice presa in giro da stadio e coro discriminatorio. Il Consiglio Federale ha votato all’unanimità la “sospensione” della pena. In sostanza in caso di cori, grida o altri gesti razzisti, gli organi di giustizia sportiva potranno sospendere “per un periodo di prova di un anno”. Un’ammonizione che in caso di recidiva porterà alla sanzione della chiusura del settore. Che dovrà essere commisurata “per dimensione e percezione reale del fenomeno“. Perché, come spiegato dal presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, “20 fessi non possono prevaricare 50mila tifosi perbene e far chiudere uno stadio intero“.

E’ una piccola vittoria per i club, uniti nella contestazione alla punizione inflitta al Milan per discriminazione territoriale. Giancarlo Abete, però, precisa: “Su razzismo e discriminazione non abbiamo abbassato la guardia. Se lo avessimo fatto la guardia avremmo ripristinato le ammende, previsto attenuanti ed esimenti e dato una connotazione diversa alla discriminazione territoriale. Mentre nessuna di queste tre cose è stata presa in considerazione oggi“. Resta inalterato il concetto di discriminazione territoriale, e tutto resta in linea con le normative di Uefa e Fifa.

Ma non ci sarà automatismo nella chiusura dello stadio in caso di reiterazione – spiega Abete – e ci sarà la facoltà dell’organo di giustizia per procedere a sanzioni, che sia per settori specifici o per l’intero stadio. Se i tifosi continueranno a fare cori gli organi giustizia sportiva potranno continuare a sanzionare quel tipo di settore chiudendolo per due, tre, dieci settimane, non c’è un limite. Se ne possono stare a casa anche per tutto l’anno se hanno intenzione di continuare a comunicare disvalori. “.

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ultimo aggiornamento: 17-10-2013


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Rassegna stampa 17 ottobre 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport