Giancarlo Abete è stato confermato nel suo ruolo di Presidente della Figc, è stato eletto oggi per la seconda volta consecutiva e guiderà la il massimo organismo del calcio nazionale per i prossimi quattro anni. La rielezione del Presidente uscente in realtà era più che attesa, non ingannino le percentuali di ispirazione bulgara, Abete infatti ha sì preso oltre il 94% dei voti ma era anche l’unico candidato, le schede che mancano all’appello, appena il 5,66%, sono infatti risultate bianche. In questi tempi in cui anche mettersi d’accordo per scegliere il nuovo numero uno della Lega Serie A sembra essere un’impresa impossibile, fa comunque notizia la compattezza delle società del massimo campionato: tutte, tranne due che non erano presenti, si sono mostrate unite nell’intenzione di voto. Lo stesso ha fatto l’Associazione Italiana Arbitri e l’Assoallenatori di Ulivieri.

Dopo la nuova nomina, che si è tenuta al Marriott Park Hotel di Roma, Abete ha tenuto il tradizionale discorso con il quale ha illustrato il programma del prossimo quadriennio, mettendo in risalto i punti più delicati. Che poi sono un po’ i problemi ormai cronici del nostro pallone. Si dovrà affrontare il problema del calcioscommesse, quello delle infrastrutture e del razzismo, senza dimenticare il generale impoverimento tecnico ed economico del movimento calcio nel nostro paese. Insomma l’agenda è fitta e il confermato numero uno della Figc si dovrà mettere subito al lavoro:

Sono soddisfatto del risultato. Ero fiducioso, anche perché le stesse componenti che non avevano fatto la designazione, avevano manifestato la volontà di sostenere la mia candidatura. Per me sarà l’ultimo mandato, sarà un quadrienno difficile e complesso. Cerchiamo di fare il massimo con le due riflessioni che ho trasferito nella relazione: da una parte c’è la consapevolezza della criticità del calcio, come razzismo, violenza e calcioscommesse, dall’altra la rivendicazione del fatto che apparteniamo a una realtà nella quale si riversano le realtà del paese.

Per la prima volta nel Consiglio Federale siederà anche un calciatore ancora in attività, si tratta di Simone Perrotta che Abete saluta con entusiasmo: “Siederà come membro e di questo siamo ben lieti. Tutti lo stimiamo. Il suo contributo è importante e anche un elemento di ringiovanimento”. All’ordine del giorno, come anticipato, anche la questione degli stadi di proprietà e quella della riforma della giustizia sportiva:

Per gli stadi Non abbiamo chiesto un euro, ma procedure più snelle. C’è un costo della comunità pari a zero perché si crea solo sviluppo e lavoro ed una maggiore competitività del sistema calcio, cercando di approfondire quelle garanzie, già esistenti, circa la tutela del patrimonio ambientale. Riguardo la giustizia sportiva verrà ridisegnata una situazione che tenga conto di due fattori: la permanenza del principio, sancito dai codici di Fifa, Uefa e Coni, e un sistema di attenuanti applicate a questa fattispecie. Questo avviene già per i fatti di violenza, deve avvenire anche per le scommesse.

Abete ha poi affrontato il problema dell’elezione del nuovo Presidente della Lega Serie A, il numero uno di Via Allegri si augura che quanto prima si riesca ad uscire da questa impasse: “Non credo sia possibile un commissariamento. Mi auguro che venerdì ci sia il rinnovo degli organi direttivi. Speriamo in un esito positivo: se non ci fosse, saremo costretti comunque ad andare avanti. Dobbiamo comunque cominciare ad operare come Consiglio Federale”. Ad Abete auguriamo di poter fare un bel lavoro nei prossimi quattro anni, a prescindere dalle valutazioni che ognuno può fare sull’operato del mandato appena conclusosi, i conti come al solito è sempre meglio farli alla fine.

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ultimo aggiornamento: 14-01-2013