Lele Adani ha parlato anche di Inter a margine dell’evento Il Foglio a San Siro. “Come suddividerei i meriti dell’Inter? Con la proposta di gioco, la consapevolezza e la resa equa di tutti i giocatori che sono stati chiamati a performare, dagli storici, Lautaro, Calha, Barella e i nuovi come Thuram e Sommer. Anche Dimarco. Tanti giocatori hanno fatto cose straordinarie”.
“Inzaghi maturato? Assolutamente, perché 15 mesi fa aveva un’altra posizione e considerazione data dalla sua natura e dalla sua storia e dall’attesa che c’era per quello step che c’è stato e per quanto mi riguarda è andato anche al di là di quello che immaginavo. Nell’espressione di gioco, nella ricerca per arrivare al risultato, lo spettacolo che ha offerto e anche il riconoscimento che gli ha dato il calcio intero, ai massimi livelli, per i risultati ottenuti, direi molto, molto bene”.
“Sono state 12 le sconfitte l’anno scorso ma la forza è stata quella di valutare i propri errori che partivano da una non sempre grande presa mentale. Partite in casa dopo le Coppe buttate, situazioni sfuggite per cali di concentrazioni assurdi, la squadra non ha pianto e ha corretto tutto e tutti i parametri si sono alzati. L’attacco, la difesa, il dominio del gioco. E’ sempre stata prolifica, producente e sorprendente nel farlo. Non era solo la forza ma la sorpresa nella proposta di calcio. L’Inter non solo è stata la più forte ma quella che ha giocato meglio”.
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