Juventus' coach Italian Massimiliano Allegri smiles as he arrives for the Italian Serie A football match Fiorentina vs Juventus on April 24, 2016 at the Artemio Franchi stadium in Florence. / AFP / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
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La Juventus festeggia lo scudetto 2015-2016 e Massimiliano Allegri non può che essere particolarmente soddisfatto. Questo tricolore, molto più di quello dello scorso anno, porta la sua firma. Dodici mesi fa in moti dissero che a vincere fu ancora la Juve di Conte, nonostante il cambio di panchina avvenuto nell’estate del 2014. Arrivato a Vinovo in punta di piedi e tra le contestazioni, dunque, il tecnico toscano fu ancora dileggiato al termine del campionato scorso, poiché il suo lavoro non fu ritenuto decisivo ai fini della vittoria.
In estate, la dirigenza gli smantella sostanzialmente la squadra, cedendo grossi calibri del tipo di Pirlo, Tevez, Coman, Llorente e Vidal. L’inizio è da film horror nonostante la conquista della Supercoppa Italiana: la squadra non gira, i nuovi fanno fatica ad inserirsi, Buffon prende gol al primo tiro… Allegri predica calma e invita tutti a guardare la classifica a dicembre, la stampa ne chiede l’esonero, come se il triplete sfiorato l’anno prima non ci fosse mai stato. Ancora una volta, ha avuto ragione lui e davanti alle telecamere di Mediaset Premium si toglie qualche sassolino dalla scarpa:
“A ottobre eravamo dodicesimi, fuori da tutto, sembrava che l’allenatore poteva solo essere cacciato. La rimonta e lo Scudetto sono merito di tutti, dei giocatori, dell’allenatore ma anche dei calciatori che hanno giocato negli scorsi anni. La storia di questi cinque scudetti è merito di tutte le persone che hanno lavorato per la Juve in questi anni”.
A domanda precisa, Allegri rivela di aver capito di poter vincere lo scudetto alla fine del primo tempo contro l’Atalanta, il mese scorso:
“A fine primo tempo, ho detto: questa è la gara dello Scudetto. Questa squadra – aggiunge – ha grandi prospettive e un grande futuro e credo abbia le capacità per disputare una grande Champions la prossima stagione. In Europa la Juve ha giocato tante finali perdendone molte, purtroppo. Quest’anno abbiamo fatto bene in Champions, facendo dei grandi ottavi di finale: poi dopo ci vuole anche un pizzico di fortuna perché le gare sono tutte molto equilibrate e gli episodi diventano decisivi. Dybala? Dare i voti mi rimane difficile, anche a scuola non prendevo grandi voti. Dybala è cresciuto molto e diventerà uno dei più forti al mondo nel giro di due anni”.
Nei prossimi giorni, intanto, è previsto l’incontro decisivo per la firma del contratto che legherà il tecnico toscano alla Juventus fino al giugno del 2018 con possibile opzione fino al 2019:
“Con Agnelli c’è un ottimo rapporto, sia con lui che Marotta, Paratici e con chi lavora in società. L’obiettivo è portare giocatori e risultati, come adesso come quando eravamo dodicesimi in classifica”.
Anche il dg bianconero Giuseppe Marotta ha celebrato la squadra dando i giusti meriti all’allenatore parlando a Premium Sport:
“Il rinnovo di Allegri in settimana? E’ un matrimonio che sta andando bene, entrambi le posizioni sono assolutamente soddisfatti e andremo avanti con lui, rinnovando il contratto. Lo faremo in settimana ma sarà un atto assolutamente formale”.
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