Antonio Conte non lascerà la Juventus (né l’Italia) a fine stagione. La conferma arriva dalla sua viva voce. L’allenatore bianconero è ospite a Catanzaro per ricevere il Premio Ceravolo, premio dedicato alla memoria del compianto presidente della società calcistica locale, ed è stato inevitabile parlare (fra le altre cose) del suo futuro. Conte ha vissuto un intenso sabato sera a Bologna, prima l’esultanza che tante stucchevoli polemiche ha generato, poi lo sfogo in conferenza stampa con l’amara riflessione:
C’è gente che accoglie il nostro pullman con pietre e bastoni, gente con bambini in braccio che bestemmia. Anche oggi in una citta’ civile come Bologna, sono esterrefatto. Questi si devono vergognare, non io. Queste cose mi fanno pensare ad andar via dall’Italia.
Queste dichiarazioni avevano dato sostanza alle voci che vogliono Conte al centro dell’interesse di società straniere, Chelsea in testa, e molti media si sono affrettati ad ipotizzare una partenza già in giugno dell’allenatore leccese. La smentita è arrivata direttamente dal palco del Premio Ceravolo, una smentita eloquente: “Io all’estero? Ne riparliamo fra 15 anni“.
Conte pare avere un altro obiettivo prima di misurarsi con un altro campionato: ripetere l’esperienza vissuta da Sir Alex Ferguson con il Manchester United, ma in una piazza decisamente più complicata come quella juventina: “Cercherò di rimanere tutto quel tempo per conseguire tante vittorie e avvicinarmi a un personaggio così straordinario“. L’impressione è che i detrattori dell’allenatore bianconero dovranno sopportarlo ancora per diverso tempo.
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