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Benzema punta i piedi: “Onore giocare per la Francia ma la Marsigliese non la canto”

Non c’è pace per la Nazionale Francese che ha vissuto uno dei momenti di maggior frattura poco meno di tre anni fa in SudAfrica: nel frattempo si sono succeduti tre selezionatori (ai Mondiali c’era Domenech, agli Europei di l’anno scorso Blanc, ora Deschamps) eppure la diversità etnica tra i giocatori pare avere l’aspetto di una miccia pronta ad accendersi per far deflagrare l’ennesima polemica. In questi giorni la Francia (che ha salutato per la prima volta la convocazione del gigante della Juve Paul Pogba) si sta allenando in vista degli impegni di qualificazione contro Georgia prima e Spagna poi: ebbene dal ritiro dei Galletti Karim Benzema ha rilasciato delle dichiarazioni che hanno fatto molto discutere Oltralpe. Oggetto del contendere: il centravanti del Real Madrid non canta l’inno nazionale, la famosa Marsigliese, atteggiamento da cui è scaturita una domanda in merito, Benzema ha risposto e sono cominciate le polemiche:

“Non possono costringermi a cantare la Marsigliese. Non l’ho mai fatto e non è certo cantando l’inno nazionale che segnerò una tripletta. Giocare con i Bleus è un sogno ma non possono certo obbligarmi a cantare. Zidane, ad esempio, non l’ha mai fatto, e ce ne sono tanti altri nella storia della Nazionale. Tutto è legato al fatto che non segno da un po’ di tempo. Ciò non ha niente a che vedere con quello che sento dire, mi accusano di non amare la Nazionale: bisogna rimanere calmi, io amo questa maglia. Se dovessi segnare tre gol senza cantare, nessuno a fine partita verrebbe a farmelo notare”.

Queste la parole di Benzema a RMC, tendenti alla conciliazione ma comunque non abbastanza accomodanti per il Fronte Nazionale, il partito di estrema destra francese guidato da Marine Le Pen. Il responsabile sport del partito è duro col giocatore delle merengues:

“Questa è una mancanza di rispetto inconcepibile e inaccettabile da parte di un mercenario del calcio che guadagna 1.484 euro all’ora. Cantare la Marsigliese è un dovere per qualsiasi atleta, quando si ha l’onore di rappresentare il Paese ad alti livelli. Condanniamo questo comportamento insultante, che va a rovinare ancora una volta l’immagine della Nazionale, già distrutta dai fatti del Mondiale sudafricano”.

A ognuno la propria opinione, per quanto ci riguarda non potevamo esimerci dal segnalarvi questo post che sicuramente risulta essere, oltre che attinente, una piacevole lettura in merito ai Bleus e all’integrazione razziale.

vieni127

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