E’ stato uno dei commissari tecnici più amati nonostante il destino avverso nella maledetta semifinale tra Italia e Argentina. Azeglio Vicini, nato a Cesena il 20 marzo 1933, ha allenato la Nazionale Italiana nel mondiale delle notti magiche. Umile, dal carattere schivo e mai sopra le righe, Vicini formò e seppe amalgamare un gruppo formato perlopiù da prometettenti giovani allenati quando guidava l’Under 21. Dopo una carriera da calciatore nelle squadre di Vicenza, Sampdoria e Brescia debuttò sulla panchina delle rondinelle nel campionato 1967-68. Nel 1968 entrò a far parte del settore tecnico della nazionale, a soli trentacinque anni. Assunse la guida della nazionale Under-23 nella stagione 1975-76 con cui disputa il campionato europeo di categoria.
La nazionale del 1990 e l’inno dei mondiali
Dall’anno successivo gli fu affidata l’Under-21, incarico che portò avanti per ben dieci anni. Dopo i mondiali del 1986 ha sostituito Enzo Bearzot alla guida della nazionale maggiore, esordendo sulla panchina azzurra l’8 ottobre 1986 contro la Grecia. Agli europei del 1988 arrivò fino alla semifinale dove l’Italia perse per 2 a 0 contro l’Unione Sovietica. Ad Italia ’90, nel mondiale giocato in casa in cui forse è mancata soprattutto l’esperienza agli azzurri, la nazionale si fermò ai rigori contro Maradona. Vicini rimase commissario tecnico della nazionale fino al 1991, quando fallì la conquista di un posto per gli Europei del 1992 ed è stato sostituito da Arrigo Sacchi.
Continuò la sua carriera di allenatore per brevi periodi con Cesena e Udinese. Nel 1995-96 diventò consigliere tecnico del Brescia, prima di assumere la presidenza dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio. Ha ricoperto per lungo tempo la carica di Presidente del Settore tecnico della Figc per poi cedere il testimone a Roberto Baggio. Oggi Azeglio Vicini compie 80 anni e ricorda con piacere, ma anche con un pizzico di rammarico, la nazionale del 1990:
“80 anni sono un bel traguardo e non mi posso proprio lamentare di quello che mi ha regalato la vita. A Italia ’90 meritavamo di vincere, la fortuna non ci ha aiutato. Nella vita e nel calcio in particolare ci sta. Quella squadra però è rimasta nel cuore degli italiani, ancora adesso Italia-Argentina è una delle partite più viste in tv. Fu anche colpa di regole assurde. Noi vincemmo sei partite e una la pareggiammo e arrivammo terzi. L’Argentina con due vittorie, tre pareggi e 2 sconfitte arrivò seconda dietro la Germania. L’entusiasmo della gente ci travolse, diventammo fieri di essere dopo il Brasile la nazione leader nel pallone. Non dimentichiamo che i brasiliani hanno vinto cinque mondiali e noi quattro, l’Italia del calcio ha un prestigio incredibile in tutto il mondo”.
1 Zenga · 2 Baresi · 3 Bergomi · 4 De Agostini · 5 Ferrara · 6 Ferri · 7 Maldini · 8 Vierchowod · 9 Ancelotti · 10 Berti · 11 De Napoli · 12 Tacconi · 13 Giannini · 14 Marocchi · 15 Baggio · 16 Carnevale · 17 Donadoni · 18 Mancini · 19 Schillaci · 20 Serena · 21 Vialli · 22 Pagliuca · CT: Vicini
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