L’impresa, sulla carta, non è certo proibitiva soprattutto se la squadra in questione è un certo Barcellona. I blaugrana, inoltre, vengono da un periodo non certo florido per quanto riguarda i risultati, basti pensare alla doppia sconfitta, patita in Copa del Rey e nella Liga, contro i rivali del Real Madrid, di conseguenza, la voglia di riscatto è più viva che mai.

Non c’è occasione più grande, quindi, della qualificazione ai quarti di finale di Champions League ai danni del Milan, che nella gara di andata, come ben sappiamo, fu protagonista di una grande prestazione, vincendo per 2-0.

Leo Messi, intervenuto nella conferenza stampa nel museo dell’Adidas dedicato a lui, ha parlato di questa nuova sfida e appare molto fiducioso. Il quattro volte Pallone D’Oro si è anche soffermato sulla difficoltà che finora ha incontrato a segnare su azione contro una squadra del nostro paese.

Messi è categorico: se il Milan ha segnato due gol in casa, anche il Barcellona può fare benissimo lo stesso. Queste sono state le sue dichiarazioni:

Speriamo di vincere col Milan. Crediamo alla remuntada. Sarà difficile, ma cosi come loro hanno vinto là noi possiamo farlo in casa. Abbiamo fiducia.

Il momento, però, non è semplice e Messi lo sa bene. Il campione, però, non vuole assolutamente utilizzare come alibi l’assenza dell’allenatore Tito Vilanova:

Siamo in un momento difficile perché veniamo da sconfitte importanti. Abbiamo bisogno di migliorare e ne siamo coscienti per poter cambiare questa situazione. Dobbiamo fare di più rispetto alle ultime uscite, sappiamo che servirà la partita perfetta. Daremo il massimo per dimostrare chi siamo. Quanto influisce l’assenza di Vilanova? È una questione che ci ha toccato da vicino, ma non possiamo dare la colpa a questa cosa. Siamo un gruppo forte, uno spogliatoio unito.

Riguardo al fatto di non aver mai segnato su azione contro una squadra italiana, Messi, infine, ha aggiunto:

Le squadre italiane si chiudono molto. Giocano spesso con due linee di quattro dietro ed è difficile trovare spazi. Ma credo sia un dato statistico. E spero di rompere il tabù martedì prossimo.

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