Shakhtar Donetsk's Luiz Adriano (C) celebrates after scoring a goal during the UEFA Champions League group H football match between BATE Borisov and Shakhtar Donetsk at the Borisov Arena in Borisov on October 21, 2014. AFP PHOTO / MAXIM MALINOVSKY (Photo credit should read MAXIM MALINOVSKY/AFP/Getty Images)
Nella serata del pesantissimo 1-7 inflitto dal Bayern alla Roma, del ritorno al gol in Europa dopo più di due anni di Didier Drogba con la maglia del Chelsea e della cifra monstre di 40 reti segnate in appena 8 partite, ce ne sono state 14 siglate su due soli campi e in entrambi i casi sono e saranno ricordate per ragioni diverse. Vediamo dunque i gol e i motivi di interesse di BATE Borisov – Shakhtar Donetsk 0-7 e Schalke04 – Sporting Lisbona 4-3.
Nessuno come Luiz Adriano, o meglio solo Lionel Messi: il centravanti brasiliano degli ucraini, che fino a ieri aveva siglato 12 gol in Champions League, riesce a segnarne 5 in una sola partita contro i malcapitati bielorussi del BATE Borisov, esattamente come fece la Pulce argentina contro il Bayer Leverkusen. Non è finita qua perché l’attaccante 27enne ha stabilito due altri record, questa volta senza doverli dividere con alcuno, tutti come ovvio riferibili alla Champions: primo giocatore a segnare quattro reti nel primo tempo e, va da sé, poker più veloce nella storia della competizione (16 minuti tra la prima e l’ultima marcatura, battuti Mario Gomez e Dado Prso fermi rispettivamente a 22 e 23). In gol anche Douglas Costa e Alex Teixeira, bene tra i pali anche Pyatov, la squadra di Lucescu vede la qualificazione agli ottavi (Porto primo a 7, BATE fermo a 3, Athletic Bilbao a 1).
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E’ successo di tutto nell’esordio europeo di Roberto Di Matteo sulla panchina dello Schalke04: i blu di Gelsenkirchen riescono a portare a casa i tre punti ma solo alla fine di una partita pirotecnica in cui lo Sporting Lisbona di Marco Silva avrebbe meritato almeno un punto per la tenacia e la grinta mostrata in terra tedesca. In vantaggio con Nani, i lusitani rimanevano in 10 poco dopo la mezz’ora per un doppio giallo ricevuto da Mauricio, con susseguente gol di testa di Obasi; quindi sorpasso e allungo (con Huntelaar e Howedes), ma gli ospiti, un po’ grazie a un grande cuore un po’ per demeriti degli avversari, riacciuffavano il pari con Adrien Silva a dieci minuti dalla fine. E sulla sirena il colpo di genio dell’arbitro Karasev: si inventa un rigore per un mano inesistente di Silva, Choupo-Moting dal dischetto non sbaglia. Chissà se fosse successo ad altre latitudini.
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