Bendtner arrestato per atti vandalici: “Volevo il mio asciugamani”

Nicklas Bendtner, ex attaccante della Juventus tornato lo scorso giugno all’Arsenal, proprio non ce la fa a stare lontano dai guai. Dopo aver conquistato le prime pagine dei giornali di mezzo Mondo nei giorni scorsi per una serie di dichiarazioni alquanto ‘ardite’ (“vorrei lasciare l’Arsenal, Real Madrid e Barcellona le destinazioni gradite”), nella notte tra il 24 e il 25 novembre è stato tratto in arresto dalle autorità inglesi per ‘atti vandalici’. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, Bendtner avrebbe forzato la porta e rotto un armadietto della palestra condominiale.

Come dicevamo, i fatti sono avvenuti durante la notte, quando di ritorno presumibilmente da una notte brava, stando alle prime ipotesi, l’attaccante danese avrebbe fatto un gran chiasso per forzare l’ingresso della palestra: alcuni condomini non ci hanno pensato su due volte e hanno subito chiamato la polizia lamentando lo sfondamento della porta d’ingresso della palestra e altri atti vandalici. Portato presso la stazione di polizia più vicina, Bendtner si è difeso affermando di aver trascorso semplicemente una serata con i familiari, prima di decidere di fare una nuotata nella piscina del condominio: l’armadietto contenente gli asciugamani era bloccato, da qui la decisione di forzarlo.

Il racconto di quanto accaduto, lo riporta lo stesso Bendtner sul proprio profilo Instagram:

“Dopo la vittoria col Southampton, sono uscito con la mia famiglia ed alcuni amici per mangiare. Tornato a casa, sono andato in piscina e passando per la palestra non sono riuscito ad aprire l’armadietto che conteneva gli asciugamani. Per questo l’ho forzato danneggiandolo. Chiedo scusa ai miei vicini di casa, ripagherò per il danno che ho causato. Tutto è stato chiarito”

La polizia pare avergli creduto, visto che ha deciso di non intraprendere alcuna azione nei confronti del giocatore dell’Arsenal. Non è la prima volta che Bendtner si mette nei guai: qualche mese fa, quando era ancora sotto contratto con la Juventus, fu fermato per guida in stato di ebbrezza, gli fu ritirata la patente per tre anni e fu escluso per diversi mesi dalla nazionale. La stessa Juve pensò ad una rescissione, ma visto che mancavano poche settimane all’interruzione del rapporto, lasciò perdere.

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Mirko Nicolino

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