during the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale Milano at Stadio Giuseppe Meazza on January 31, 2016 in Milan, Italy.
Bilanci Serie A – Che il calcio italiano non stia vivendo di certo un’era florida lo si sa ormai da tempo, ma sono oltremodo preoccupanti i dati emersi dal Report Calcio 2016 pubblicato da ‘Calcio&Finanza’. La rilevazione si basa su 19 e non su 20 bilanci, poiché quello del Parma non è stato depositato in seguito al fallimento del club ducale. A fronte di un aumento dei costi, aumentano anche i debiti e le società vedono anche diminuire i propri patrimoni.
I costi della produzione del calcio sono aumentati “da 2.438,4 a 2.498,5 milioni in termini assoluti (+2,5%) e da 121,9 a 131,5 milioni mediamente per club (+7,9%)” tra la stagione 2013-2014 e quella successiva. Il report evidenzia un calo anche delle plusvalenze generate dalla compravendita di calciatori e sottolinea come sia “più urgente agire con vigore sulle leve della differenziazione delle entrate” e “sul contenimento dell’incidenza dei costi imputabili al personale tesserato”. Insomma, il calcio italiano non si può basare solamente sui diritti TV e deve comunque contenere i monte ingaggi.
Negli ultimi anni, in generale, la Serie A è diventata meno sostenibile, soprattutto per la mancanza di ricapitalizzazioni negli ultimi due anni. “Il patrimonio netto medio è abbattuto, anzi addirittura negativo per 0,7 milioni”, si legge ancora nel Report Calcio 2016, mentre i debiti continuano a salire. “Il livello d’indebitamento, cioè la misura del ricorso di un’azienda al capitale di terzi per finanziarsi, è addirittura oltre il cento per cento (100,4%). In crescita anche l’indebitamento medio per club da 155 a 157 milioni, con in particolare un aumento del 16,8% dei debiti finanziari”, chiaro segnale della mancanza di liquidità propria da parte delle proprietà dei club di Serie A.
La differenziazione delle entrate, dunque, rappresenta l’obiettivo principe dei club del massimo campionato italiano, se si pensa che quanto a ricavi da diritti TV e stadi le cose non vanno poi male: “i ricavi da diritti televisivi che crescono da 987,1 a 1.031,9 milioni (+4,5%), tanto da rappresentare nella stagione 2014-2015 addirittura il 47% del totale, la percentuale più alta mai raggiunta; in secondo luogo, si registra un aumento dei ricavi da stadio, da 192,3 a 221,7 milioni (+15,3%)”.
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