Jonathan Ludovic Biabiany, classe 1988, ex seconda punta, ora attaccante esterno che fa anche le veci del tornante e del fluidificante a tutta fascia (destra) nel Parma, in cui Donadoni ha saputo reinventare davvero tanti calciatori (Marchionni regista uno dei casi più arditi e riusciti). Da ormai due anni e mezzo sta giocando a livelli molto alti in Serie A, diventando il pezzo pregiato del piatto parmense, più ancora dell’azzurro Marco Parolo passato alla Lazio per la gioia di Stefano Pioli.
Il laterale parigino, imprendibile palla al piede soprattutto con spazi verticali da attaccare, costa 10 milioni. E’ un buon prezzo, ritenuto interessante già dalla Roma un anno fa e poi a gennaio. Biabiany viene da una stagione nella quale si è riconfermato giocatore che può fare la differenza in Serie A. Soprattutto però un prezzo ritenuto equo sia dall’Inter che dal Milan, limitate dalle scarse risorse, salvo cessioni importanti (Balotelli, De Jong) o non semplici (Guarin, Kovacic), che pensano alla possibilità di poter rateizzare e mettere contropartite tecniche.
L’Inter, come tutti sanno, ha in mano la carta Schelotto (che poi a Parma sarebbe anche quasi il sostituto naturale di Biabiany) anche se i problemi di liquidità non sono minimi e con il Parma i rapporti sono ancora un po’ tesi per l’operazione Belfodil. E lo stesso Biabiany, cresciuto anche nel vivaio nerazzurro, avrebbe remore non essendosi poi lasciato bene con l’ambiente dopo i mesi neri della conduzione Benitez.
In pratica, tutti indizi a favore del Milan, che sul giocatore resta sornione dopo essere stato a un passo dall’accordo nelle ultime ore della sessione invernale di mercato. Inzaghi vuole fare il 4-3-3, vuole giocatori di corsa e fantasia, bravi tecnicamente ma anche veloci e pronti a sacrificarsi. Per farlo, Menez non basta. In rosa c’è poco nel ruolo, a parte El Shaarawy che verrà comunque rilanciato a sinistra.
Ne serve almeno un altro, soprattutto perché comunque Saponara verrà parcheggiato altrove, Robinho quasi “regalato” e Birsa non riconfermato. Biabiany è il nome giusto, Galliani e Inzaghi la pensano alla stessa maniera e adesso sono pronti all’affondo mettendo sul piatto anche il cartellino di Bonera (un ex, che potrebbe andare a sostituire Cassani) e forse anche quello del giovane Ganz, attaccante e figlio d’arte attenzionato da tempo dall’occhio vigile di Pietro Leonardi.
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