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Calciopoli, Luciano Moggi: “Da parte mia, atteggiamenti criticabili ma non illeciti. Venivamo spiati dall’Inter”

L’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, è apparso davanti alla Corte d’Appello di Napoli, dov’è attualmente in corso il secondo grado di giudizio per quanto riguarda il processo sullo scandalo Calciopoli.

Con una serie di dichiarazioni spontanee che hanno aperto l’udienza odierna, Luciano Moggi ha proceduto con la sua arringa difensiva, dichiarando che il suo modus operandi, ai tempi della famosa Triade, poteva al massimo essere appuntabile soltanto da un punto di vista etico. Queste sono state le sue principali dichiarazioni rilasciate in aula:

Da parte mia ci possono essere stati atteggiamenti criticabili sotto il profilo etico ma che non hanno mai sconfinato nell’illecito.

Per quanto concerne le altre dichiarazioni, invece, Luciano Moggi ha replicato contro l’accusa, criticando il lavoro compiuto dagli investigatori che avrebbero fornito, stando sempre alle affermazioni dell’ex dirigente, “intercettazioni monche tagliate ad uso dell’accusa”.

Moggi, successivamente, ha anche smentito qualunque tipo di contatto ravvicinato con i designatori arbitrali dell’epoca ossia Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo, aggiungendo di non aver mai alterato le designazioni e gli arbitraggi.

Le dichiarazioni più interessanti, però, riguardano le famose schede Sim svizzere distribuite agli arbitri, con una serie di affermazioni che coinvolgono anche l’Inter. Moggi, infatti, ha affermato che le schede svizzere servivano per eludere lo spionaggio industriale che la Telecom mise in atto per conto della società nerazzurra. Moggi ha fatto riferimento soprattutto alle operazioni di mercato, ponendo come esempio l’operazione legata a Dejan Stankovic, acquistato dalla Juventus ma che improvvisamente e misteriosamente, sempre a detta di Moggi, passò nel 2004 dalla Lazio all’Inter.

Moggi ha riservato parole di fuoco anche per Pierluigi Collina. L’ex dg della Juventus ha accusato l’arbitro italiano più famoso di tutti i tempi di non essere stato così imparziale come, invece, è sempre apparso, accusandolo di essersi allenato sul campo del Milan e di anche essere stato testimonial della Opel, uno dei main sponsor storici dei rossoneri.

Moggi, infine, ha anche smentito il sequestro di persona di Gianluca Paparesta, parlando di semplice battuta, e ha accusato altre società di raggiungere gli arbitri negli spogliatoi durante le partite.

Foto | © Getty Images

Fabio Morasca

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