Che il suo futuro sarebbe stato lontano da Milano era immaginabile da mesi; tuttavia la comunicazione ufficiale del mancato rinnovo del suo contratto è arrivato soltanto alla vigilia dell’ultima giornata di campionato, a differenza di quanto accaduto a Milito, Samuel e Zanetti. 17 maggio, prima della partita contro il Chievo, è il ds Piero Ausilio a spiegare a Estebian Cambiasso la situazione.
Il centrocampista argentino 34enne, che con la maglia dell’Inter ha vinto 15 trofei tra cui 5 scudetti, una Champions e un Mondiale per club, a Sky ha raccontato di essere deluso dal trattamento riservatogli dalla società nerazzurra:
Credo che se fosse rimasto Moratti al comando sarei ancora un giocatore dell’Inter. Moratti ha dato all’Inter salute, soldi e tempo. Mi resta la gioia di aver contribuito a realizzare i suoi sogni. Non conta solo come ho vissuto i 10 anni all’Inter, ma come ho vissuto questa società. Infatti non riesco ancora a realizzare che è finita. Mi sento ancora in mezzo ai tifosi ed è per questo che non ho fatto alcuna lettera di addio. Credo di non
essere capace di dare ad alcun altro club italiano nulla di quello che ho. Anche per questo avrei meritato di sapere che non rientravo più nei piani non dico mesi prima, ma neppure il penultimo giorno della stagione, pur con una chiacchierata serena con Ausilio.
El Cuchu, che dovrebbe chiudere l’accordo con il Leicester, dopo aver rifiutato la Sampdoria, si sarebbe aspettato un atteggiamento diverso dall’Inter, che nel frattempo lo ha di fatto sostituito con Medel. Anche se il cileno per il momento ha citato Gattuso come suo modello di riferimento.
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