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Caso Neymar, Bartomeu: “Vilanova anticipò acquisto”

Josep Maria Bartomeu, presidente del Barcellona, tira in ballo Tito Vilanova, ex tecnico deceduto in seguito ad una lunga malattia nell’aprile del 2014, durante il processo per il tesseramento di Neymar. “Fu lui a volere che il club anticipasse l’acquisto di Neymar”, avrebbe detto Bartomeu davanti al giudice secondo quanto riporta oggi ‘Cadena Ser’. L’emittente spagnola ha reso pubblica oggi l’udienza che ha visto come protagonista il patron del club blaugrana, che deve rispondere delle accuse in merito all’acquisto “irregolare” del campione brasiliano.

“Nel 2013 ci fu la richiesta di Vilanova di anticipare di un anno l’arrivo di Neymar, secondo lui il club aveva bisogno di un giocatore di quel tipo. Siamo andati a trovarlo a New York – dice Bartomeu davanti al giudice istruttore Pablo Ruz -, dove Tito stava facendo la chemioterapia e ci chiese il cambio: non voleva più Villa e voleva Neymar subito. A quel punto Rosell condusse le trattative con il padre del giocatore”.

Al tempo dell’acquisto di Neymar, Bartomeu era vicepresidente del Barcellona, poiché il numero uno era Rosell, ma questo non lo solleva, secondo la giustizia spagnola dalle sue responsabilità. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Il Barcellona dichiarò di aver pagato Neymar 57 milioni di euro, ma la cifra reale sarebbe di almeno 83 milioni. In buna sostanza, dunque, il club blaugrana avrebbe messo su un giro di contratti secondari per nascondere il vero costo del trasferimento: per tal motivo, i pm della corte di Madrid hanno chiesto sette anni di galera per Rosell e due per Bartomeu.

Secondo la deposizione dell’attuale patron, però, a provocare il sovrapprezzo e l’escamotage per celare le cifre reali, sarebbero state proprio le pressioni di Tito Vilanova, allora tecnico blaugrana. Secondo la stampa, in realtà, l’acquisto di Neymar fu anticipato a causa di un’intromissione da parte del Real Madrid che fu molto vicino a soffiare la stella brasiliana agli acerrimi nemici. Oltre ai dirigenti di allora, deve dare conto alla legge anche il Barcellona come società, sotto processo per evasione fiscale.

Mirko Nicolino

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