E’ stato uno dei più positivi della tournée americana Federico Chiesa, che si è segnalato come elemento in grande crescita in allenamento e in partita dopo l’ultima tribolata stagione, passata tra campo (poco), panchina (tanta) e ricadute (troppe). Contro il Milan è stato l’elemento più pericoloso tra le file dei bianconeri, tornando a mettere in mostre quegli strappi e quelle finte che avevano fatto innamorare la Juventus di lui al punto tale da investire tanto sul suo acquisto nell’estate del 2020. Qualche comprensibile passo indietro contro il Real Madrid ma, nel complesso, anche lì una prestazione positiva per Fede. Eppure il suo nome resta con insistenza uno di quelli in uscita. Quando si parla di possibile sacrificio, infatti, oltre all’ormai solito Dusan Vlahovic, tra i più citati c’è inevitabilmente il numero 7, altro pezzo pregiato dell’attacco insieme al centravanti di Belgrado.
Rifiutata da lui stesso la destinazione araba, ad oggi, in corsa, ci sarebbero solamente Newcastle e Liverpool, che non hanno però ancora presentato offerte. Ma è proprio dal campionato saudita che, a sorpresa, potrebbe arrivare quella proposta da 40/50 milioni in grado di far saltare il banco e convincere Giuntoli a mollare la presa per il giocatore. Nonostante la stima di Allegri nei confronti dell’ex viola, infatti, come ribadiamo, al giusto prezzo anche lui può essere ceduto e alla Juve non si farebbero troppi problemi, visto anche che la ricerca al sostituto è partita da tempo.
Morata, Berardi o Lindstrom: da questo cerchio ristretto di nomi potrebbe uscire quello che prenderà il posto di Chiesa sull’esterno. Lo spagnolo ha al momento negato di star pensando a una partenza, ma le sirene di un ennesimo ritorno a Torino potrebbero fargli cambiare idea. Non ha invece chiuso le porte ad un addio il capitano del Sassuolo, anche se ormai da diversi anni si susseguono voci di un suo imminente salto in avanti, salvo poi fermarsi all’evidenza di una nuova annata in neroverde. Quello del danese sarebbe invece un vero e proprio colpo “alla Giuntoli”: profilo non ancora affermato, giovane, in grado di garantire più soluzioni al tecnico. L’unico problema, oltre alla nutrita concorrenza, è la richiesta dell’Eintracht di almeno 30 milioni di euro.
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