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“Contatto regolare, quella Juventus era più forte dell’Inter”: arriva la rivelazione

Iuliano torna sul discusso episodio con Ronaldo nel 1998, difendendo la decisione arbitrale e ribadendo la superiorità di quella Juventus.

Il calcio italiano ha vissuto tanti momenti memorabili, ma alcuni restano impressi nella memoria collettiva come ferite mai guarite. Uno di questi è sicuramente il celebre scontro tra Mark Iuliano e Ronaldo durante Juventus-Inter del 1998, un episodio che ancora oggi alimenta discussioni tra tifosi e appassionati. Quel contatto nell’area bianconera, avvenuto in una fase cruciale del campionato, ha segnato un’epoca e continua a dividere le opinioni.

Per anni si è parlato di scandalo arbitrale, si sono scritti articoli, prodotti documentari, ma pochi si sono soffermati a riflettere su cosa pensassero davvero i protagonisti. E se da una parte il popolo nerazzurro grida ancora all’ingiustizia, dall’altra arriva oggi una voce che rivendica una verità diversa, lontana da complotti e sentenze preconfezionate.

La difesa di Iuliano e il peso della storia

In una recente intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Mark Iuliano ha deciso di rompere il silenzio e dire la sua, con parole chiare e senza mezzi termini. “Se fosse stato basket, sarebbe stato sfondamento”, ha dichiarato l’ex difensore, spiegando come non ci fosse alcun fallo da parte sua. “Presi posizione, Ronaldo mi venne addosso con tutta la sua velocità”, ha aggiunto.

Ma il passaggio più forte arriva quando si parla della qualità di quella Juventus del 1998: “Avevamo Zidane, Del Piero, Deschamps. Eravamo una vera squadra, loro avevano un fenomeno, ma noi eravamo più forti”.

Un giudizio netto, che ridimensiona l’episodio in sé per dare luce a un contesto più ampio: la supremazia tecnica e tattica della Juventus in quegli anni. Un punto di vista che non cerca lo scontro, ma invita a guardare oltre il singolo fotogramma per comprendere l’intero film.

La verità svelata

A distanza di 27 anni, Iuliano non solo difende la legittimità del proprio intervento, ma rilancia: “Quella Juve non aveva bisogno di aiuti. Eravamo tra le migliori al mondo”. Una dichiarazione che, in un calcio sempre più avvolto dalle polemiche, suona come una presa di responsabilità e, allo stesso tempo, come una rivendicazione d’orgoglio.

Redazione F

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