Conte: “Siamo indietro, le squadre italiane non vinceranno nei prossimi anni”

E’ un Antonio Conte piuttosto realista a fine partita. Il Bayern Monaco ha appena eliminato la Juventus senza mai dare veramente l’impressione di andare in difficoltà in questa gara di ritorno e il tecnico pugliese analizza lucidamente la situazione della sua squadra, il livello, ma soprattutto la condizione generale del calcio italiano. Le squadre italiane non sono e non saranno all’altezza delle grandi europee neanche nei prossimi anni, ha affermato Conte. Un’opinione abbastanza condivisibile se si pensa che da moltissimo tempo l’Italia non porta una formazione in finale di Europa League, mentre in Champions League l’ultima vittoria è quella dell’Inter (poi nessuna qualificazione in semifinale negli anni successivi). Conte parla di gap enorme:

“Purtroppo la situazione è questa: non vedo la possibilità di un successo in Champions di nessuna squadra italiana per molti anni. Si è creato un gap enorme. Mi viene da ridere quando sento che con due o tre acquisti si possa vincere la Champions. Il calcio italiano è fermo e questo deve essere chiaro a tutti. All’estero fanno investimenti e progetti, da noi si parla di arbitri e della soubrette con la quale esce un giocatore. Quando vinsi la Champions con Lippi, la squadra di riferimento era l’Ajax che lavorava con i giovani. Adesso ci sono le superpotenze come Real, Bayern, Barcellona, Psg, squadre che hanno un fatturato di oltre 400 milioni. Io credo che tutti insieme dobbiamo cambiare il calcio italiano: e quando dico tutti penso a noi, alle società, ai tifosi, ai media, alle istituzioni. L’ultima coppa l’ha vinta l’Inter tre anni fa. L’ultima semifinale a quando risale? Speriamo che la Lazio elimini il Fenerbahce, ma la situazione è questa. Ed è meglio guardare alla realtà, invece di pensare alle fesserie”.

Juventus – Bayern Monaco 0-2: gol di Mandzukic, Pizarro (Champions League)




Foto | © Getty Images

Conte però ricorda anche i progressi enormi fatti dalla sua Juventus:

“Siamo al punto che ci immaginavamo. Non mi aspettavamo né più né meno, Volevamo capire quanto eravamo distanti. C’è sicuramente tanto lavoro da fare. Se hai i soldi, prendi, compri e vinci. Altrimenti ci vuole pazienza. C’è bisogno di tempo per crescere in Europa, ma questo lo sapevamo già. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, perché hanno fatto qualcosa di importante. Essere riusciti a vincere in Italia ed essere tornati tra le prime 8 d’Europa quando due anni fa non eravamo nemmeno in Europa League è qualcosa di straordinario. Bisogna riconoscere quando si affrontano delle squadre molto più forti”.

Infine i complimenti ad un avversario tosto che punta alla vittoria della coppa dopo la cocente dello scorso anno e una riflessione a tratti amara sui soldi in cassaforte che non sono tantissimi:

“Il Bayern è sempre in Champions, punta a vincere: per forza deve esserci un grosso gap. Il braccino all’andata? Ti viene anche per merito degli avversari. Il Bayern è forte non solo nella qualità dei singoli, loro anche pressati ti saltano e ti creano la superiorità. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare: complimenti alla mia squadra e ai nostri tifosi. Ci siamo svegliati da questo sogno, adesso tuffiamoci sul campionato. Il 4-3-3? L’ho dovuto mettere in soffitta quando si è fatto male Pepe, è l’unico giocatore che ci consentiva questa soluzione. A gennaio non c’erano tanti soldi, abbiamo preferito prendere Peluso”.

antonio

Semplicemente uno che scrive... Giornalista sportivo con la passione per la letteratura e un'altra, smodata, per la musica (in particolare new wave, post punk, goth-rock e psych-rock ). Venera il mare grazie al sangue isolano di sua madre che scorre nelle vene, nonostante una vita trascorsa tra palazzi e cemento...

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