Alexander Doni, ex portiere della Roma, ha rischiato grosso: un arresto cardiaco, durato 25 secondo stava per stroncare la vita all’estremo difensore, che a mente fredda racconta quegli attimi di paura. “I problemi sono iniziati nel luglio del 2012. – racconta Doni – Ho cominciato una lunga serie di test ed esami medici a Milano, Londra e Roma. Sono stato da uno dei migliori medici d’Europa, che mi ha seguito con attenzione e a lungo. A un certo punto, mi ha chiesto di star fermo per qualche mese. Il giorno dopo mi ha spiegato di non potermi proibire di giocare a calcio, ma che lui l’idoneità non me l’avrebbe concessa. Ci sono stato male per tre mesi, senza dormire la notte, e ho ripensato a ciò che mi era successo”.
Dopo aver lasciato la capitale, Doni è andato al Liverpool, dove sono iniziati i guai al cuore:
“Sono stato sul punto di andare dall’altra parte, ci sono stato per 25 secondi e mi sembra di aver dormito per cento anni. E’ stata dura, ma con il tempo mi è passata. Ora ho dato più valore a certe cose, prima di tutto la famiglia”, ha aggiunto il portiere.
Ora, l’obiettivo di Doni è quello di tornare in campo, ma senza alcuna fretta. Nel mese di aprile, effettuerà alcuni test prima di rientrare in campo. Il Botafogo è pronto a riaccoglierlo.
“L’aritmia? Ho sempre avuto questo tipo di problema. Ora devo rimanere fermo fino ad aprile, ma poi ho grande chance di poter essere autorizzato al ritorno in campo. Quindi tornerò ad allenarmi per disputare il campionato paulista del prossimo anno”, ha concluso l’ex portiere protagonista di buone, ma anche di sfortunate stagioni con la Roma.
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