Una folta cornice di pubblico (circa 35mila spettatori) ha arricchito la finale di Coppa Italia Primavera tra Napoli e Juventus. L’ha spuntata la squadra allenata dall’ex napoletano Baroni nei tempi supplementari grazie al gol di Mattiello, al 107′, che ha permesso alla Juve di vincere la quarta Coppa Italia della sua storia. La partita di andata terminò 1-1 a Torino e anche al San Paolo, in questa gara di ritorno, i tempi regolamentari si sono chiusi sull’1-1.
La Juventus è passata in vantaggio al 12′ del secondo tempo con Padovan su rigore, poi al 42′ della ripresa il pareggio di Nowothny su assist di Roberto Insigne ha fatto esplodere lo stadio regalando i supplementari agli azzurri, prima del gol decisivo di Mattiello. La Juve ha cercato già nel primo tempo di imprimere un ritmo alto alla gara con le verticalizzazioni per Padovan e Beltrame, ma senza rinunciare ai tiri da fuori.
Tutto inutile perché se si escludono le conclusioni di Magnusson e Kabashi la prima parte di gara è stata caratterizzata da un certo equilibrio. In avvio di ripresa i bianconeri si rendono pericolosi Beltrame e ancora una volta Magnusson, mentre il Napoli risponde con il contropiede orchestrato da Tutino, che arriva sino in area, ma invece di servire Radosevic meglio piazzato tiene palla e permette il recupero dei bianconeri.
All’11’ della ripresa Beltrame punta Celiento e entrando in area lo salta in velocità. Al difensore partenopeo non resta che il fallo, e al signor Saia non resta che indicare il dischetto. Dagli undici metri si presenta Padovan che spiazza Crispino. La Juve controlla ma nel finale Insigne inventa la giocata che vale il pareggio, saltando Untersee e pennellando dalla sinistra sulla testa di Novothny, che sceglie bene il tempo dell’inserimento e manda la gara ai supplementari.
Poi l’apoteosi juventina dopo due minuti del secondo supplementare con Mattiello che parte in velocità, entra ancora in area dalla sinistra e fulmina il portiere partenopeo con un diagonale imprendibile. La Juve finisce in nove per le espulsioni di Gerbaudo (ha esultato facendo gestacci al pubblico del San Paolo) e del match winner Mattiello, per doppia ammonizione.
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