I club professionistici francesi, quelli che militano nelle prime due divisioni transalpine, e i calciatori fanno un passo indietro revocando lo sciopero precedentemente annunciato contro la supertassa che il governo vorrebbe introdurre sugli stipendi milionari. Lo scorso 24 ottobre, con una conferenza stampa, Jean-Pierre Louvel, presidente dell’UCPF (l’unione dei club professionistici francesi), e il presidente della LFP (l’omologa della nostra Lega Serie A) Frédéric Thiriez avevano infatti reso nota la decisione di non giocare nel week end del 30 novembre per protestare contro la ventilata tassazione al 75% sugli stipendi dei calciatori, norma che se approvata entrerà in vigore dall’inizio di dicembre.
IN realtà non ci troviamo davanti ad una riappacificazione tra l’Eliseo e il governo del calcio, semplicemente l’UCPF vuole prendere tempo in vista della riunione del comitato esecutivo dello stesso sindacato prevista per la fine del mese. Come ha spiegato Louvel oggi ai giornalisti: “L’idea dello sciopero verrà riproposta qualora la mediazione con il governo sulla tassa sui ricchi dovesse fallire”. Il clima resta quindi bollente con i club ancora sul piede di guerra e pronti a lanciare nuove iniziative clamorose se non ci dovessero essere ripensamenti, e non sembra ce ne siano, da parte di Hollande e del suo esecutivo, insomma quella legge continua a essere considerata iniqua e si continuerà a fare battaglia.
Giova ricordare quello che è il motivo del contendere. Il governo francese vorrebbe inserire nel pacchetto di norme anti crisi una legge che prevederebbe una tassazione del 75% su tutti gli stipendi superiori al milione di euro (al lordo), l’imposta, che in ogni caso non dovrebbe superare il 5% del fatturato, sarebbe a carico del datore di lavoro, per questo in prima linea c’è proprio il sindacato guidato da Louvel. La legge, che andrebbe ad applicarsi negli anni 2013 e 2014, non riguarda solo il mondo del calcio ma è chiaro che sarebbe comunque una delle categorie più colpite. Se approvata porterebbe nelle casse dello stato qualcosa come 44 milioni di euro, di cui quasi la metà verrebbero dalle casse del Paris Saint-Germain, evidentemente la squadra con gli stipendi più ricchi da quando si è insediata la nuova proprietà araba.
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