GENOA, ITALY - JANUARY 06: Genoa CFC head coach Gian Piero Gasperini reacts during the Serie A match between Genoa CFC and US Sassuolo Calcio at Stadio Luigi Ferraris on January 6, 2014 in Genoa, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Non è la prima volta che Gian Piero Gasperini commenta con parole per nulla distensive la sua breve e infelice esperienza all’Inter. L’ex allenatore del club nerazzurro – da luglio a settembre 2011 – oggi con un’intervista al quotidiano La Repubblica è tornato ad attaccare la società che lo ha licenziato dopo 4 turni di campionato (e dopo zero successi nelle gare ufficiali), lamentando l’impossibilità di lavorare in maniera serena nell’ambiente nerazzurro:
Era stato subito bocciato il mio modo di fare calcio. Il presidente, la critica e l’ambiente in generale mi considerava un irresponsabile velleitario perché volevo giocare a tre in difesa. Ma dopo l’era Mourinho era necessario svoltare, e un sistema di gioco diverso mi sembrava il modo migliore per farlo.
Era l’inter del dopo Mourinho, ma anche del dopo Benitez e Leonardo, l’Inter che faceva spegnere inesorabilmente l’entusiasmo dei tifosi per il triplete conquistato pochi anni prima.
Le parole più velenose però devono ancora arrivare. E riguardano un tema su cui gli interisti sono evidentemente molto sensibili. Calciopoli e i successi arrivati ‘grazie’ alla retrocessione in B (a prescindere che fosse giusta o meno) della Juventus. L’attuale tecnico del Genoa, che sfiderà l’Inter domenica alle ore 15, ha detto:
Lì non è mai esistito, a differenza del Milan, il concetto di gioco di squadra. Sono arrivati tanti fuoriclasse a cominciare da Ronaldo, si punta sui singoli e sulla grande individualità. Ma prima di Mourinho aveva fallito persino Marcello Lippi. E José Mourinho ha vinto tutto soprattutto perché, grazie a una considerazione che si era guadagnato sul campo, ha potuto dettare la linea. Io non sono riuscito a farmi prendere Rodrigo Palacio e a evitare che andasse via Thiago Motta. Lui ha ottenuto che fosse ceduto Ibrahimovic e con quella cessione ha rifatto la squadra, prendendo Eto’o, Milito, Thiago Motta, Sneijder e Lucio. La svolta vera per l’Inter era venuta da Calciopoli che ha annientato la Juventus, senza l’Inter avrebbe continuato a non vincere. Poi, dopo Mourinho, il trend è tornato il solito, ma un allenatore come Rafael Benitez meritava maggiore credibilità. E a me han dato solo due mesi.
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