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Gattuso: “Per i Mondiali punto su Balotelli e Cassano. L’Italia se supera il girone è difficile da battere”

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Intervenendo alla presentazione dell’edizione speciale per i Mondiali di calcio del celebre panino Big Mac di Mc Donald’s, Gennaro Gattuso ha risposto alle domande dei giornalisti incentrate sul Mondiale, sul Milan e sul suo futuro da allenatore dell’Ofi Creta, club greco con il quale Ringhio ha firmato un contratto annuale. L’ex centrocampista della Nazionale italiana ha detto che quello in programma da giovedì in Brasile sarà “un Mondiale difficile” soprattutto per le squadre europee che “in Sudamerica fanno sempre fatica, la storia lo dice”. A proposito degli azzurri di Cesare Prandelli, il Campione del Mondo nel 2006 ha detto che l’Italia deve concentrarsi soprattutto sulle partite del girone, perché una volta passato il primo turno “per le altre batterci diventa difficile”. Gattuso è stato interrogato anche su Mario Balotelli, che a 24 anni gioca il suo primo mondiale:

Di Mondiali in carriera se ne fanno pochi e bisogna sfruttarli. È una competizione che dà grande visibilità. Balotelli ha una grande occasione per fare bene. Come Cassano e tutti gli altri. Se avessi di fronte la squadra direi ai calciatori di concentrarsi perché è un’occasione grandissima e unica.

Quando gli è stato chiesto di indicare le possibili rivelazioni tra gli azzurri – un po’ come Fabio Grosso nel 2006 – Gattuso ha insistito su due nomi per nulla sorprendenti:

Spero in Balotelli e Cassano, due giocatori con una grande classe e con un bagaglio tecnico elevato. Spero facciano vedere che sono i primi metterci il cuore e ad aiutare la squadra.

Quindi il capitolo Milan, nelle ore dell’ufficialità dell’esonero di Clarence Seedorf e dell’approdo di Pippo Inzaghi sulla panchina della prima squadra rossonera:

Mi dispiace per Clarence, ha fatto un buon lavoro. Non conosco le problematiche interne alla società e allo spogliatoio. Sono contento del nuovo incarico di Pippo, ha sempre dimostrato attaccamento alla maglia e veleno per il gioco del calcio. Da calciatore viveva il calcio come una roba seria. Era molto preparato. Oggi nello spogliatoio del Milan manca il rispetto della storia e delle regole. Penso che Inzaghi farà rispettare la storia del Milan e le regole, facendo capire che non bastano le caratteristiche fisiche e tecniche ma anche quelle comportamentali.

Gattuso ha detto di non essere in grado di spiegare il perché ci sia freddezza tra Seedorf e Milan – emersa anche dal comunicato stampa con cui è stato annunciato il licenziamento dell’olandese – ma ha ricordato che “in tredici anni di Milan le cose si facevano per bene, molte cose non uscivano nemmeno sui giornali” forse perché “erano bravi gli addetti stampa”. Dopo aver suggerito al Milan di non lasciarsi sfuggire Kakà, il 36enne ha ammesso che se oggi “il sogno è diventare un buon allenatore” al contempo “sarei ipocrita a dire che nella mia testa non c’è il sogno di allenare un giorno il Milan” visto che quando indossava da calciatore la maglia rossonera “mi sentivo presidente, allenatore, capo della curva”.

Infine, la spiegazione del perché ha accettato la proposta dell’Ofi Creta per il suo ritorno in panchina, dopo la brutta esperienza a Palermo:

Sento sempre dire che non c’è esperienza. Per fare esperienza bisogna lavorare e scendere in campo. Nessuno è nato imparato. Mi manca il campo, so che devo migliorare. Mi ha spinto ad accettare la voglia di lavorare, il non pensare al livello economico e l’andare in una cultura calcistica completamente diversa da quella italiana.

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Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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