Giovinco: “La Juve ruba? Solito ritornello di chi non vince… “

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“La Juve ruba“, “la Juve viene attaccata solo perché vince“. Due frasi inflazionate, che occupano da tempo i primi posti tra le proposizioni più pronunciate dagli appassionati di calcio in Italia. Prima era solo al bar, poi nelle radio e in tv, adesso in internet, sui forum, sulle testate giornalistiche, sui social network e sui blog. La Juventus è spesso il tema centrale delle discussioni, anche quando non vince e ancor più se lo fa destando i soliti sospetti o, se preferite, i soliti pensieri invidiosi. Tutta invidia o scarso rispetto dei valori dello sport, avrà pensato pensato Sebastian Giovinco quando Marco Miccoli, deputato nazionale del Partito Democratico e segretario a Roma, si è lanciato in una preghiera all’indirizzo di Matteo Renzi.

Il parlamentare, nel giorno del voto di fiducia del Senato al governo Renzi, ha chiesto al neo Presidente del Consiglio dei Ministri di verificare e garantire la trasparenza del campionato italiano perché sembra di essere di fronte ad una nuova Calciopoli. Miccoli, tifoso romanista dichiaratissimo, non dimentica i problemi dell’Italia, ma auspica correttezza nel gioco del calcio. Correttezza che diventerebbe il simbolo di un paese che cambia verso dove viene premiato il merito. La spericolata lettera di Miccoli è stata scritta all’indomani del derby della Mole vinto dalla Juventus, in cui un paio di episodi dubbi hanno sollevato le proteste granata (e non solo).

A tal proposito l’attaccante della Juventus, Sebastian Giovinco, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport in edicola tra qualche ora. Ecco un’anticipazione riportata dalla versione online. Si inizia da una considerazione sull’Europa League (i bianconeri affronteranno il Trabzonspor in trasferta e Giovinco giocherà da titolare):

“Altro che coppetta, vogliamo la finale. Conte ci ha martellato abbastanza, dovremo scendere in campo con il giusto atteggiamento. Vado avanti per la mia strada: i risultati mi danno ragione. La Juve ruba: è il solito ritornello di chi non vince. Ma non ci faccio più caso. Se, come la Juve, abitui tutti a vincere, è normale che al minimo errore ogni cosa venga ingigantita dagli altri”.