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Guerriglia urbana a Salvador dopo Spagna – Olanda

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Continuano le proteste in Brasile: dopo gli episodi di San Paolo di due giorni fa, dure proteste anche a Salvador, dove si è giocata ieri sera Spagna – Olanda. Nessuno si aspettava che il Mondiale sarebbe filato liscio come l’olio, ma sia la Fifa, sia il comitato organizzativo, hanno più di un motivo per essere preoccupati. Dopo soli due giorni è emergenza arbitri, con sviste madornali e grandi polemiche da parte delle federazioni penalizzate, ma c’è anche da fare i conti con una situazione ambientale quantomeno surriscaldata.

Il Brasile ha speso una cifra enorme per l’organizzazione dei Mondiali, e che è cresciuta in modo esponenziale nel corso dei mesi, rispetto ai preventivi iniziali. Un Paese in forte crisi economica, dunque, ha dovuto sborsare tanti soldi pubblici per garantire stadi all’avanguardia, strade e infrastrutture all’altezza di ospitare una coppa del Mondo. I cittadini, molti dei quali hanno perso il lavoro di recente, hanno visto dunque aumentare anche il costo dei servizi principali, come i ticket di autobus e treni. Chiaro che una situazione del genere avrebbe generato ulteriore malcontento e proteste, delle quali si è avuto subito conferma a San Paolo prima della sfida inaugurale tra Brasile e Croazia.

Le proteste, seppur con meno vigore, sono proseguite anche in altre città e una piccola guerriglia urbana si è scatenata anche a Salvador de Bahia subito dopo la sfida stravinta dall’Olanda contro la Spagna per 5-1. Circa un centinaio di persone si è riversata nel centro della città, a pochi passi dallo stadio Fonte Nuova. È bastato poco ai manifestanti per venire a contatto con la polizia e al termine degli scontri cinque persone sono state fermate. Sono accusate di aver tentato di rompere un cordone della polizia a protezione del Faro de la Barra, dove era stata proietta la partita Spagna – Olanda su maxischermo.

Mercoledì scorso, sempre a Salvador, circa 30 dipendenti dell’Hospital Espanhol avevano manifestato davanti alla struttura ospedaliera per denunciare gli oltre due mesi di ritardo nel pagamento degli stipendi. Altri manifestanti, assiepati nella piazza do Campo Grande, ha invece protestato esponendo le bandiere del Partito dei lavoratori e striscioni con la scritta “Fifa go home”.

Mirko Nicolino

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