Ieri era il giorno del ventottesimo anniversario della tragedia dell’Heysel in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600. Come ogni anno sono stati moltissimi i messaggi e i ricordi di quel giorno. Uno in particolare è quello dell’attuale capitano della Juventus, il portiere Gigi Buffon che ricorda la tragedia con delle frasi pubblicate sul suoi profilo ufficiali di Facebook e su Twitter:
“La loro unica colpa fu quella di aver voluto seguire la propria passione calcistica, di aver voluto essere presenti accanto ai propri beniamini, di aver voluto gridare il proprio sostegno. Ai loro familiari, che ancora adesso soffrono a causa di questa tragedia, va il mio più caro e sincero abbraccio”.
Nel giorno del 28/o anniversario sul sito ufficiale della Juventus è stata pubblicata una nota di ricordo per la tragedia. In Inghilterra anche il Liverpool non vuole dimenticare e sul proprio sito ha postato delle immagini con la targa denominata “In memoria e amicizia” che ricorda la tragedia. Il governo della Regione della capitale belga e la città di Bruxelles, intanto, hanno fatto sapere di voler abbattere e ricostruire lo stadio. L’obiettivo è candidare Bruxelles e il suo nuovo impianto per gli Europei del 2020.
Sono passati 28 anni, ma ancora oggi, ripensare a quella notte lascia sgomenti. Ancora quasi non si riesce a credere che sia potuto accadere davvero, perché una simile follia è tanto assurda e crudele da sembrare irreale. Il 29 maggio 1985, 39 persone innocenti perdevano la vita allo stadio Heysel di Bruxelles. Si doveva giocare la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, ma quella che doveva essere una serata di gioia e di sport, improvvisamente si trasformava in un incubo.
Da allora, il 29 maggio può solo essere un momento di dolore, di silenzio, di riflessione. La tragedia dell’Heysel e le sue vittime non saranno mai dimenticate: per ognuna di loro è stata posizionata una stella nello Juventus Stadium, una parte del J-Museum è loro dedicata e i famigliari possono accedervi in qualsiasi momento. Ma questi piccoli gesti non nascono solo dal desiderio di onorare la loro memoria. Vogliono essere un monito, per tutti. Perché ognuno di noi ha il dovere di ricordare. Perché una simile follia non dovrà più accadere. Mai più.
http://www.saladellamemoriaheysel.it/Bruxelles.html
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