Quanti sono gli aspetti positivi che Luciano Spalletti si porta dalla vittoria sull’Ucraina, oltre naturalmente ai 3 punti che rimettono a posto la classifica Ne elenchiamo tre, tralasciando quelli più evidenti, come i gol fatti e le tante occasioni determinate lungo l’incontro.
1) Il messaggio. Gli azzurri sono partiti a mille e Di Lorenzo ha suonato il primo squillo andando a concludere da fuori area su una respinta della difesa avversaria. Quasi per dimostrare, lui che del Ct è stato capitano nel Napoli, di avere recepito perfettamente il messaggio di Spalletti al termine della gara con la Macedonia, quando si era lamentato del nostro atteggiamento troppo rilassato sulle seconde palle.
2) L’educazione. Sensazione dei primi minuti, quando ancora non era nato il pasticciaccio di Sudakov e la combinazione gol tra Zaccagni e Frattesi: l’Italia cerca di verticalizzare programmaticamente, anche sbagliando e accettando l’errore, quasi per educarsi a un gioco che serve anche per prendere campo e alimentare l’azione. La squadra è apparsa convinta per tutta la gara di questa impostazione. Bravo il Ct, evidentemente, a farla assimilare in pochi giorni.
3) La verve. Ce n’è stata tanta, forse persino troppa se si guarda a chi ne ha messa in campo in misura maggiore: Raspadori. Spalletti ha fatto benissimo su questo “strano” 9, con scatti e spunti da trequartista di cui avevamo bisogno. Però troppa fretta ha portato anche a tanti errori sotto porta, confermando una volta di più che un bel centravanti ci manca. Di buono è che lo si sa: le reti e le incursioni di Frattesi non sono casuali, ma indicano una soluzione nei movimenti dei centrocampisti, non di rado trovatisi ad agire come giocatori più avanzati. In questo siamo stati molto bravi, regalando anche un’imprevedibilità che ha stordito non poco i nostri avversari. Sarà interessante capire se si riuscirà, questo aspetto ma anche gli altri, a funzionare a Wembley, al cospetto di un avversario che non ci consentirà tanta furia agonistica e tante soluzioni davanti senza opporre contromisure.
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