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Il saluto di Keita Baldé alla Lazio

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Nonostante un finale turbolento, Keita Baldé ha voluto salutare la Lazio con un bel messaggio di addio. L’attaccante senegalese è arrivato nella Capitale nel 2011, quando aveva da poco compiuto 16 anni di età. Con la Primavera ha vinto un campionato e una Coppa Italia e il salto in prima squadra è arrivato puntuale a 18 anni, come il club gli aveva promesso quando l’ha portato in Italia strappandolo al Barcellona che l’aveva “punito” per una marachella di spogliatoio spedendolo per una stagione in prestito al Cornellá.

Il giocatore rifiutò di rientrare alla casa base al termine dell’anno di “esilio” e la Lazio poté così strapparlo ai catalani portandolo in Italia. A Roma ha fatto il suo percorso e sperava di poter approdare alla Juventus che, per lui, aveva presentato un’offerta da poco meno di 20 milioni di euro. Sembrava finito in un vicolo cieco ma alla fine è stato Lotito a vincere la sua battaglia, incassando dal Monaco i 30 milioni più bonus che chiedeva per la sua cessione, nonostante un contratto in scadenza la prossima estate. Adesso sono tutti contenti meno che la Juventus, ovviamente.

Queste le parole di Keita per l’ambiente laziale:

Il momento è arrivato. Devo spiccare il volo e provare a farcela da solo con le mie ali. Ali forgiate dalla vostra passione, dalle vostre pacche sulle spalle, dai bimbi con la mia maglia numero 14, da chi mi ha amato e incoraggiato.

Guardo Roma dall’alto e ci vedo la Storia, lo scudetto primavera, i primi gol, sofferenze e gioie, quella doppietta, applausi e critiche, lo spogliatoio fatto di compagni e professionisti che mi hanno aiutato. Ma soprattutto voi tifosi.

Grazie a tutti coloro che mi hanno insegnato, aspettato e cresciuto. Non parlo solo di calcio ma anche di vita reale. Sono arrivato a Roma che ero un bambino, piccolo e sognatore, mi avete accompagnato fino al momento del salto. Non voglio essere ipocrita. Vado, voglio andare, non potevo più restare e lo sapete tutti. Inutile negare che avrei potuto, insieme al mio agente, scegliere altri modi di partire e invece abbiamo optato per il migliore. Quello che porta dei vantaggi anche alla società e quindi a voi.

Per questo vi dedico il mio ultimo pensiero: tifosi e compagni di squadra. Grazie! Per me voi siete la Lazio. Un sentimento senza padroni che vola nel cielo. Una sensazione di libertà che non si può imprigionare“.

Stefano Capasso

Sono un giornalista pubblicista residente a Bologna. La mia collaborazione con Blogo è iniziata nel giugno del 2009 con il magazine CalcioBlog.it. Sfruttando la mia passione per molti altri sport oltre al calcio, dal luglio 2012 ho iniziato a scrivere anche su OutdoorBlog.it in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012.

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Stefano Capasso

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