ROME, ITALY - DECEMBER 19: (L-R) The former player Dino Zoff and FIFA President Gianni Infantino attend the Italian Olympic Committee 'Collari D'Oro' Awards at Foro Italico on December 19, 2017 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
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Oggi Gianni Infantino è stato premiato dal Presidente del Consiglio Gentiloni nel corso della cerimonia di consegna dei Collari d’Oro al merito sportivo. Il Presidente della FIFA ha parlato dell’eliminazione degli azzurri, non nascondendo il suo dispiacere in quanto figlio di italiani: “Da italiano dico che un mondiale senza Italia è tragico. Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, fare le riforme necessarie per riportare l’Italia sul tetto del mondo anche nel calcio. Chi c’è ha meritato di esserci noi dobbiamo rimboccarci le maniche e passare dalle parole ai fatti, per lavorare e fare le riforme che sono necessarie per riportare il calcio italiano dove è giusto che sia. C’è davvero la possibilità che l’Italia venga ripescata al Mondiale? Bisogna qualificarsi sul campo“.
Il Presidente ha poi parlato dell’introduzione del VAR nel nostro campionato: “Se con l’introduzione della Var si è eliminata la cultura del sospetto? Questa è una malattia veramente molto italiana ma che non esiste. La Var è una macchina bellissima che dà più giustizia e trasparenza al calcio. Gli darei un nove dopo le prime due giornate. Bisogna guardare le decisioni che vengono prese grazie alla Var e alla fine sono decisioni giuste. Gli errori ci saranno sempre quando ci sono gli esseri umani, l’importante è evitare quelli clamorosi e gravi, e con il Var si evitano al 100%. Nel 2017, quando in pochi secondi tutti gli spettatori sanno se l’arbitro ha commesso un errore e l’unico che non lo sa è l’arbitro stesso perché glielo proibiamo noi, dobbiamo cambiare e il lavoro che si sta facendo in Italia è all’avanguardia, è eccellente. Ovviamene bisogna applicare la Var per i casi chiari e non per tutte le interpretazioni, e in questo senso aiuta a prendere delle decisioni giuste e vogliamo tutti la giustizia anche nel calcio“.
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