Sono mesi ormai che da sedicente il magnate di Giacarta, Indonesia, Erichk Thorir è diventato un interlocutore attendibile: almeno per Massimo Moratti che dallo scetticismo della prima ora è passato a un interessamento concreto alle proposte del ricco asiatico, innamorato dell’Inter e deciso ormai da mesi a fare suo il glorioso club di Milano a strisce rigorosamente nere e azzurre. Le notizie degli ultimi giorni hanno avuto tutte più o meno lo stesso tenore, cioè che la trattativa incontro dopo incontro andava facendosi più seria, la famiglia Moratti cedeva centimetro dopo centimetro e, in definitiva, si è giunti a una situazione estremamente chiara in cui manca, a quanto pare, solo il nero su bianco. Il petroliere della Pirelli pensa al futuro, la sua dispendiosa passione non può durare in eterno, seppure a malincuore sembra abbia accettato: le quote di maggioranza dell’FC Internazionale passeranno fra qualche giorno a Thorir. Non è ufficiale ma poco ci manca (inizio agosto?).
Sia La Repubblica, ma soprattutto Xavier Jacobelli su Calciomercato.com, svelano lo stato avanzatissimo della trattativa: mancherebbero le fidejussioni bancarie ma Thohir è ben coperta dalla Lazard e non dovrebbe avere difficoltà a fornire le garanzie necessarie. Dunque fumata grigia con sfumature decisamente bianche e dettagli che cominciano ad emergere: Massimo Moratti rimarrà il presidente del club nonostante tra il 75 e l’80% del pacchetto azionario sarà di proprietà dell’indonesiano, non solo carica onoraria ma per i primi tempi (quanto?) sarà anche colui che metterà la faccia e le parole sulla gestione sportiva – e va da sé del mercato – del Biscione (in più il figlio Angelomaria rimarrà nell’esecutivo in qualità di vicepresidente). Per i tre quarti del club Thohir sgancerà circa 300 milioni di euro, in due anni potrebbe arrivare a possederne il 100%, esige suoi uomini nel Cda e promette in questa fase di transizione lauti investimenti.
Obiettivo finale? In due, tre anni diventare il capo. Ovvia ambizione uguale e identica a quella di tanti suoi compagni di ricchezza sparsi per il globo e che imperversano in Spagna, Francia e Inghilterra, peccato per lui che ha trovato sulla sua strada un presidente romantico, una proprietà che affonda le radici nella storia e un paese in cui investire non è mai, di per sé, facile. Auguri.
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