(inviato all’Allianz Stadium) – Juve Verona: le tre cose che non hai notato.
Sono quelle cose che ti catturano lo sguardo, subito. E dopo che l’arbitro Marchetti apre il sipario su Juve Verona fischiando l’inizio dell’incontro, c’è un breve frame che porta l’occhio degli spettatori a guardare i maxi-schermi posizionati sopra le due curve dell’Allianz Stadium. Ed è subito una ventata di novità. Quei tabelloni che, fino all’ultima gara casalinga prima della sosta contro la Sampdoria, stampavano a caratteri cubitali solamente il risultato dell’incontro in corso, ora ripercorrono in diretta anche quello che sta accadendo sul campo. Punteggio, minutaggio più live match, per respirare sempre più in maniera vibrante l’atmosfera da stadio.
Massimiliano Allegri, la stessa Juventus e i tifosi hanno potuto riabbracciare Arkadiusz Milik nella notte torinese contro il Verona. L’attaccante è tornato a calcare il prato dello Stadium, oltre due mesi dopo l’infortunio patito contro il Monza. Il polacco ha ricominciato da dove aveva finito: sempre al centro della manovra offensiva, mai isolato in avanti. Tanti palloni giocati, azioni cucite col suo mancino e movimenti a danzare tra le linee e la profondità. Poi un retroscena curioso: Arek ha iniziato la partita indossando delle scarpette azzurre, cambiate poi nell’intervallo con un paio verdi. Magari anche un segnale, oltre all’ottima prestazione, per tornare al gol. Scenario che non si è poi verificato, ma l’ex Marsiglia ha tre competizioni insieme ai suoi compagni in cui incidere in questo finale di stagione.
Altra prestazione sontuosa di Manuel Locatelli, l’ennesima da parte di un giocatore che oltre a essere cresciuto molto sul lato calcistico da quando è arrivato a Torino, in questa stagione è diventato un punto di riferimento fondamentale per tutto il gruppo. E lo testimoniano due gesti del centrocampista avvenuti allo Stadium contro il Verona. Il primo: ad inizio secondo tempo, Allegri ha inserito Miretti al posto di uno spento Barrenechea, con il classe 2003 tornato in campo dopo il lungo infortunio. Loca si è preso subito sotto la sua ala protettrice il baby centrocampista, mettendogli un braccio intorno alle spalle e sussurrandogli qualche consiglio all’orecchio. Il secondo: Moise Kean ha firmato il gol partita, raccogliendo proprio un suo assist in area di rigore. Ecco, nell’esultanza di gruppo Locatelli ha indicato il nome dell’attaccante, inciso sulla sua maglietta, ai tifosi: quasi a dire ‘È stato lui’, e a difenderlo così dopo le critiche avvenute post squalifica per due giornate contro la Roma. Leader.
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