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La Juventus ha imparato a gestire l’ansia da prestazione? Forse sì. Perlomeno, contro il Chievo ce l’ha fatta. Differenziando la performance rispetto alle partite contro Inter e Sampdoria quando, dopo una partenza lanciata, si era gradatamente seduta, lasciando l’iniziativa agli avversari e finendo per buttare via due punti. Ovviamente, il Chievo di Maran non è paragonabile a nerazzurri e blucerchiati, ma Madama ha saputo gestire forze ed energie per tutti i 90′, uscendo anzi alla distanza. E chiudendo il match nel momento giusto.
Poi, tutto è relativo. Perché a sbloccare lo 0-0 ci ha pensato Paul Pogba, letteralmente il trascinatore della Juve in questo scorcio di stagione. Magari senza quel sinistro, oggi staremmo qui a parlare di un pari deludente. E dei fischi dei tifosi. Ma la Allegri-band è stata brava a non entrare nel panico quando al 59′ lo score diceva ancora 0-0. E il gioco continuava a essere balbettante.
Juventus – Chievo 2-0 | Foto Serie A | 25 gennaio 2015
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I numeri della partita raccontano di un dominio assoluto, ma così non è stato. Almeno fino all’1-0. Il Chievo aveva tenuto botta e si era pure presentato qualche volta dalle parti dell’area bianconera con pericolosità. I numeri parlano di un 62,3% di possesso palla per i campioni d’Italia, di 29 tiri totali contro gli 8 dei veronesi (uno solo in porta, con il palo colpito a pochi minuti dalla fine).
I numeri parlano anche di tantissimi cross dal fondo da parte di Evra e compagni. Proprio nella partita in cui mancava Llorente, l’uomo che più di tutti avrebbe potuto approfittarne. Le cifre non dicono, appunto, di un Pogba che si è acceso proprio quando più serviva. Segnando e propiziando il raddoppio. Allegri ha ragione a dire: “Per ora è nostro, godiamocelo”. Al momento, la Juve non può prescindere dalle lune del giovane francese. Domani, si vedrà. Il girone di ritorno è cominciato con un altro allungo sulla Roma, distante ora sette punti. Tutte buone notizie, insomma.
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