Lunga Lettera di Mattia De Sciglio, che parla a Cronache di Spogliatoio, dopo il rinnovo con la Juventus. Queste le sue parole: “Ecco, prima di parlarvi di Allegri, voglio dirvi una cosa: non sono il suo figlioccio. Il nostro è uno dei rapporti allenatore-giocatore più iconici degli ultimi anni, ma lui non mi ha mai favorito. Certo, ciò che è vero, è che tra noi è nato un legame speciale.“
Aggiunge su Allegri: “Lui mi ha fatto esordire, lui mi ha visto cadere, lui mi ha visto rialzarmi. Credo che Allegri, come tutte le persone che mi hanno voluto analizzare per quello che sono, si sia sempre accorto che voglio far trasparire un ragazzo genuino. Semplice, educato, disponibile. Il nostro rapporto di confidenza, spesso enfatizzato, ha creato una fiducia reciproca. Pretende tanto da me, e sono uno di quello che massacra di più perché mi vuole bene e conosce le mie qualità.”
Sui singoli rapporti: “Lavora molto sulla comunicazione con il gruppo e con il singolo. Mi stuzzica, e ormai ne nascono dei botta e risposta. Ci divertiamo. A lui piace dare nomignoli a tutti i calciatori, e quando vuole colpirmi nell’orgoglio mi chiama «Mangia e dormi». Sì, dice che sostanzialmente io mi alleno, mangio e dormo. Stop.“
Conclude così: “Però mister, una cosa te la devo raccontare io adesso. Anche noi ti prendiamo in giro. Sai che imitiamo il tuo modo di parlare in toscano, e qualche volta ci siamo ritrovati a doverti tradurre. Quando ci sono le riunioni tecniche e ci sono nuovi giocatori stranieri, spesso ci chiedono: «Ma cos’ha detto?».”
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