In un momento di transizione delicato per la Juventus, la conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor ha catturato l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori. Dopo mesi di prestazioni altalenanti e un ambiente appesantito da aspettative e pressioni, l’arrivo del tecnico croato rappresenta un cambio di passo. Tudor, con la sua esperienza internazionale e la profonda conoscenza del club, porta con sé un messaggio chiaro: “Non voglio scuse”.
“Darò tutto il mio, di fare un lavoro giusto, che va fatto. Emozioni ci sono, chiaramente, non perché la Juve rappresenti ciò che è. Tutti vorrebbero allenare la Juve. Quella roba c’è. Soprattutto c’è voglia di fare il lavoro, di fare bene, di raggiungere l’obiettivo e sappiamo tutti qual è.”
Il tecnico ha tracciato un’identità chiara per la sua squadra: giocatori nel ruolo in cui possono rendere al massimo, rispetto per la maglia e zero alibi. “Non ci sono scuse. Mai cercate nella mia vita, cerco sfide, le scuse, le responsabilità. Ecco partiamo così.”
Una delle frasi più potenti dell’incontro con la stampa riguarda la nuova leadership dello spogliatoio: “Il capitano sarà Locatelli. Altri due-tre nomi li faremo in questi giorni, sono arrivati ieri. Manuel è un ragazzo giusto, perbene, ha le doti giuste per farlo.”
Una scelta che punta su un uomo chiave per lo spogliatoio, simbolo di equilibrio e dedizione.
Non da meno, Tudor ha ribadito la fiducia in Dusan Vlahovic, su cui costruirà l’attacco bianconero. “Giocatore fortissimo, sono felice di allenarlo. Ha tutte le doti che deve avere un giocatore di prima classe. Sa fare gol, capisce, è intelligente, motivatore.”
A proposito della gestione tattica dei singoli, Tudor ha spiegato con chiarezza la sua filosofia: “Proverò a trovare le posizioni giuste dove rendono di più. I giocatori si devono sentire a proprio agio dove sono.”
Tutto si riassume in una frase che contiene il cuore della sua visione: “Di cosa hanno bisogno? Individuale. C’è voglia di ripartire, ma c’è da mettere il casco e pedalare. C’è da ripartire ma senza ansia.”
La Juventus riparte da Locatelli capitano e da un attacco guidato da Vlahovic, con Tudor deciso a portare il suo stile diretto e concreto.
“Non bisogna rinunciare a niente. Mi piace attaccare ma anche non prendere gol. Il lavoro deve essere completo. Questa è la direzione.”
La sfida è lanciata, e il nuovo corso bianconero è appena iniziato. 9 finali per la Juventus, 9 finali per Tudor.
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