La Juventus si prepara alla sfida contro la Fiorentina, in programma domenica alle ore 18, con un clima di incertezza attorno alla posizione di Thiago Motta. Nonostante le difficoltà recenti, la dirigenza bianconera ha confermato la fiducia nel tecnico, almeno fino a fine stagione.
Però, una sconfitta pesante potrebbe riaprire le discussioni sul suo futuro. Le alternative in caso di un ribaltone non mancano, ma l’idea principale resta quella di evitare stravolgimenti immediati.
Il confronto con la Fiorentina rappresenta un banco di prova significativo per la Juventus e per Thiago Motta. Un successo o un pareggio potrebbero rafforzare la sua posizione, mentre una sconfitta, soprattutto se netta e senza reazione da parte della squadra, potrebbe cambiare gli scenari. La dirigenza ha ribadito la volontà di proseguire con il tecnico fino a fine stagione, ma nel calcio i risultati possono rapidamente modificare i piani.
Dopo la pesante sconfitta contro l’Atalanta, l’unico intervento ufficiale è arrivato da Cristiano Giuntoli, responsabile dell’area sportiva della Juventus. Il fatto che non ci siano state altre prese di posizione né riunioni straordinarie suggerisce che la dirigenza consideri la debacle come un episodio isolato, per quanto preoccupante.
Se la Juventus dovesse decidere di separarsi da Motta prima della fine del campionato, la soluzione più immediata potrebbe essere quella interna. Tra le ipotesi ci sono Massimo Brambilla, attuale tecnico della Next Gen, e Francesco Magnanelli, che ha già lavorato con la prima squadra sotto la gestione Allegri. Entrambi rappresenterebbero una scelta di transizione fino a giugno.
Al contrario, la pista Igor Tudor sembra essersi raffreddata rispetto a qualche settimana fa. Sullo sfondo restano nomi di alto profilo come Gian Piero Gasperini, Antonio Conte e Stefano Pioli, anche se questi profili sarebbero più adatti per un nuovo ciclo a partire dalla prossima stagione.
Un nome che continua a circolare è quello di Roberto Mancini. L’ex CT della Nazionale italiana e dell’Arabia Saudita è stato accostato alla panchina bianconera, con contatti indiretti già avviati. La sua eventuale nomina non sarebbe un semplice traghettamento, ma piuttosto l’inizio di un nuovo ciclo, con l’obiettivo di chiudere la stagione in zona Champions e prepararsi per il Mondiale per Club.
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