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Juventus-Napoli: non bastano Tevez e Buffon, c’è da preoccuparsi

Se Tevez e Buffon non bastano, allora c’è davvero di che preoccuparsi. Il bomber e il portierone hanno fatto di tutto per tornare da Doha con il trofeo della Supercoppa italiana, ma la Juventus di ieri ha sbagliato tanto, troppo. E non è la prima volta che succede in questa stagione. Vediamo gli errori dei campioni d’Italia.

Pessima gestione dei vantaggi: Il gol dell’Apache dopo pochi minuti avrebbe dovuto favorire la Juve. Con il Napoli in avanti per cercare il pari, i bianconeri avrebbero potuto colpire in contropiede. O, comunque, avrebbero potuto fare possesso palla, addormentando il match. Invece, con il passare dei minuti, la squadra di Allegri è indietreggiata troppo, facendosi schiacciare dagli uomini di Benitez. Che hanno colpito due pali prima di trovare l’1-1.

Anche dopo il secondo vantaggio, con appena un quarto d’ora scarso di gioco ancora, la Juve ha ripetuto lo stesso errore. Ha cercato di amministrare, ha rischiato e poi ha subito, in mischia, il 2-2 di uno scatenato Higuain. Era successo con la Sampdoria, era capitato con il Torino. Bisogna trovare l’antidoto. Forse non basta più Pirlo, l’uomo che dovrebbe imporre il ritmo che vuole la Juve e che dovrebbe saggiamente distribuire palloni a destra e a sinistra.

Troppi errori in fase offensiva: Ci risiamo. A volte i bianconeri si guardano troppo allo specchio e non sono abbastanza cattivi nel momento in cui si tratta di usare la spada e non il fioretto. Tevez, il migliore, ieri ha tirato in porta almeno tre volte (oltre ai due gol), ma non è riuscito a chiudere la gara. Stessa cosa dicasi per Llorente, che di testa – la sua specialità – non ha inquadrato la porta. E poi c’è il salvataggio a porta vuota di Coulibaly. Sono cose che si pagano. La Juve ha puntualmente pagato.

Vidal trequartista non va: Arturo Vidal dietro alle punte pare spesso un pesce fuor d’acqua. Allegri pare preferirlo agli altri, ma finora non ci ha preso molto. Sarà sempre colpa della condizione fisica, chissà. Gli inserimenti offensivi faticano a vedersi. Il cileno non riesce a fluttuare tra le linee e finisce per perdere anche la sua caratteristica migliore: quella del pressing feroce, per strappare palla.

I rigori: Va da sé che la Juve dovrà sottoporsi a dosi massicce e supplementari di tiri dagli undici metri. In troppi ieri, compreso Carlitos, hanno fatto cilecca. Regalando alla fine il trofeo al Napoli. Se Padoin e Chiellini non sono propriamente rigoristi, non altrettanto si può dire per l’Apache e per Pereyra.

alessandropignatelli

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