[blogo-video provider_video_id=”O1AWlL5C-QU” provider=”youtube” title=”La conferenza di Allegri prima di Juventus-Sassuolo – Allegri’s pre-match Sassuolo conference” thumb=”” url=”https://www.youtube.com/watch?v=O1AWlL5C-QU”]
Parlare di crisi Juventus può apparire esagerato. I campioni d’Italia sono in testa alla classifica e ancora in lotta su tre fronti. Ma l’incontro di questa sera contro il Sassuolo rischia di essere lo snodo cruciale nella stagione bianconera. Dopo il pari della Roma, Buffon e compagni hanno la possibilità di volare a +11. E dire ciao ciao con la manina.
D’altro canto, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria farebbe parlare per l’appunto di crisi. Perché? Perché sarebbe l’ennesimo match point gettato dalla finestra – dove match point significa scudetto vinto – perché arriverebbe in una settimana che ha visto la Signora perde in casa contro la Fiorentina in Coppa Italia, perché solo sette giorni fa – all’Olimpico – proprio i giallorossi erano stati infilzati a morte da Madama, che poi però si era pentita, dando la mano a Totti e compagni per rialzarli.
Lo so, la parola ‘crisi’ continua a suonare strana. Ma bisogna conoscere un po’ il mondo Juve per capirci qualcosa. In tanti, dopo l’addio di Antonio Conte, avevano pensato a una stagione difficile. L’annuncio di Max Allegri aveva fatto storcere il naso. In parte, le vittorie hanno allontanato i fantasmi di un fallimento. Il gioco che manca, gli errori, le chances mancate hanno rivitalizzato il partito delle vedove del salentino.
Pronte, al primo inciampo, a dire che questa Juve non vale un calzino di quella precedente. Che Allegri è un incapace. Che magari vinceremo lo stesso il campionato, ma solo perché la concorrenza è scarsa. Tutte cose che possono anche essere vere. E che, tutte insieme, fanno pronunciare più volte la parola crisi di quella scudetto. Come fare per scacciare gli avvoltoi? Vincendo stasera, allungando il passo.
Con 11 punti sulla Roma, e il quarto scudetto consecutivo in tasca, almeno per un po’ i detrattori della Juve ‘allegra’ dovrebbero tornare nelle loro tane. Perché, in fondo, siamo in Italia dove il bel gioco conta, ma contano di più i risultati. Filosofia riassunta dallo stesso allenatore in conferenza stampa: “Mi accontenterei di vincere 1-0”. Come dargli torto a questo punto della stagione?
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