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Juventus scudetto: alla Signora piace danzare sul fuoco

No dai, il campionato non può finire completamente il 2 marzo alle 22.45. Teniamolo in vita. Attacchiamolo alle macchine. Facciamolo respirare. Deve aver pensato questo la Signora quando è passata in vantaggio a Roma, con l’uomo in più e il totale controllo del match. La Roma? In campo non c’era. O meglio: faceva possesso palla e basta. Persino l’Olimpico giallorosso – quello che canta sempre – si era ammutolito. Juventus a +12 (+13 per i vantaggi negli scontri diretti), con 13 partite ancora da giocare. Roba che puoi perdere un punto a giornata e diventi campione d’Italia.

Tutto troppo facile, deve aver pensato la Juve. E allora ecco Keita spuntare dal nulla in area di rigore. Ecco l’1-1. Ecco l’affanno bianconero nell’ultimo quarto d’ora, quando l’uomo in meno sembrava juventino. Bravi a tenere il pari, pessimi nel mantenere l’1-0. E non è la prima volta che accade. Qualcuno penserà che si cerchi il pelo nell’uovo, ma quest’anno i campioni d’Italia tante volte hanno dilapidato il vantaggio.

Roma-Juventus 1-1 (Tevez, Keita) | Foto




























































Un allenatore autoritario sa farsi rispettare. E se dice che una cosa non deve succedere più, non succede (l’eco di Conte nello spogliatoio…). Evidentemente, Allegri non riesce a farsi sentire nello spogliatoio. Dopo la Sampdoria, l’Inter, il Cesena, anche la Roma è riuscita nell’impresa di resuscitare. Tenendo socchiusa la porta dello scudetto. Ma non più chiusa a doppia mandata. Alla Signora del tricolore piace danzare sul fuoco, sul filo del rasoio. Anche se poi, proprio filo non è. Ci sono pur sempre 9 punti di margine (10). Solo un crollo verticale della Juve potrebbe permettere a Rudi Garcia di tornare in gioco. Ma il pallone è rotondo e non bisogna farsi venire il braccino del tennista quando sei a un passo dalla vittoria.

Alla fine della serata, un po’ tutti erano scontenti ieri sera. La Roma per non aver saputo azzannare la Zebra. Una lupa sdentata per 75′, per non dire un cucciolo mansueto. La Juve per non aver avuto il killer instinct che aveva l’anno scorso, quello dei 102 punti. Perché, alle 21, a Torino un po’ tutti avrebbero firmato per uscire imbattuti dall’Olimpico; alle 22.45, invece, un po’ tutti avevano i musi lunghi. Di chi sa che l’ultimo giorno di scuola – con vacanze annesse – è rimandato. Ma forse è meglio così: non si staccherà la spina. Né al campionato, né a Vinovo…

alessandropignatelli

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