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Juventus, senti Bonucci: “Motta deve capire che la Juve è un mondo a parte”. Parole pesanti

Leonardo Bonucci esprime la sua frustrazione per la pesante sconfitta della Juventus contro l’Atalanta. I dettagli.

La Juventus sta attraversando un periodo di crisi che ha scosso profondamente l’ambiente bianconero. La recente sconfitta casalinga contro l’Atalanta, con un umiliante 0-4, ha evidenziato le fragilità della squadra guidata da Thiago Motta. Questo risultato non solo ha interrotto una serie di cinque vittorie consecutive in campionato, ma ha anche sollevato interrogativi sul futuro del progetto tecnico e sulla capacità della squadra di competere ai massimi livelli.

La pesante sconfitta subita all’Allianz Stadium ha rappresentato una delle peggiori umiliazioni nella storia recente della Juventus. Non si verificava una sconfitta interna con quattro gol di scarto dal 1967, quando i bianconeri persero 0-4 contro il Torino. I tifosi, delusi e arrabbiati, hanno manifestato il loro malcontento con fischi e critiche rivolte alla squadra e alla dirigenza. La prestazione opaca e la mancanza di reazione hanno alimentato il dibattito sul futuro della panchina juventina e sulla necessità di un cambio di rotta.

Le parole di Leonardo Bonucci

In questo contesto di tensione e incertezza, le dichiarazioni di Leonardo Bonucci hanno aggiunto ulteriore peso al dibattito. L’ex difensore bianconero, intervenuto nel podcast Tripletta de La Gazzetta dello Sport, ha espresso senza mezzi termini la sua frustrazione per la situazione attuale della Juventus:

“Diciamolo chiaramente, dopo domenica sera bisogna essere inc**ti perché contro l’Atalanta è stata una figura di m*a. Mi ha fatto male il cuore, sono sincero. Ho visto una squadra in grande difficoltà, che non ha avuto la personalità per gestire una determinata situazione. Sei sotto e vuoi recuperare, d’accordo, ma ci sono momenti in cui dici: mettiamoci qui, facciamo un po’ di guerra, poi vediamo… altrimenti l’Atalanta è una squadra che ti taglia in due e ti fa male com’è successo.”

La proposta di Antonio Conte

Oltre alla critica sulla prestazione, Bonucci ha avanzato una proposta concreta per il futuro della Juventus. Secondo lui, se l’obiettivo è tornare a vincere immediatamente, la soluzione ideale sarebbe quella di affidare la panchina ad Antonio Conte.

“Da juventino non posso essere ovviamente contento dei risultati. Se pensiamo al progetto, va detto che c’è bisogno almeno di un altro anno e devi avere pazienza, anche se a Torino tutto questo tempo non c’è. Qualsiasi allenatore ha bisogno di tempo e che s’incastrino bene tutti i tasselli a livello societario. È anche vero che se vuoi vincere subito prendi Antonio Conte e sei a posto.”

Bonucci ha anche posto l’accento sulla confusione a livello societario, paragonando la situazione della Juventus a quella del Milan.

“Il caso della Juventus è lo stesso del Milan perché vedo che c’è confusione a livello societario. Dov’era la dirigenza dopo quella sconfitta? Agnelli lo fece dopo Haifa. Il club deve essere più presente con figure all’altezza. Giuntoli e Thiago Motta devono avere almeno un altro anno per creare un gruppo e cercare i presupposti per vincere. Quindi a giugno, ripeto, o prendi Conte che ti dà garanzia di vittoria oppure dai tempo, perché non è nemmeno giusto caricare Motta di tante responsabilità dopo appena 8 mesi di lavoro.”

Fiducia in Thiago Motta?

Infine, Bonucci ha espresso il suo parere sull’opportunità di confermare o meno Thiago Motta come allenatore della Juventus:

“Dipende da quali sono gli obiettivi della società. La realtà è che la Juve deve crescere sotto tutti i punti di vista. Manca incisività, il gioco di Thiago piace ma in alcune partite fa molta fatica a concludere in porta e deve capire che allenare lì è un mondo a parte. Poi va detto anche che il Bologna gioca per certi obiettivi mentre la Juve per vincere. Gli stessi giocatori mancano di esperienza e di personalità, devono crescere.”

La Juventus si trova di fronte a una decisione fondamentale per il proprio futuro. Le parole di Bonucci riflettono il sentimento di molti tifosi e addetti ai lavori: da una parte, la necessità di dare tempo al progetto attuale per maturare; dall’altra, la tentazione di affidarsi a una figura di comprovata esperienza per tornare immediatamente al successo. La dirigenza dovrà valutare attentamente quale strada intraprendere, consapevole che la scelta influenzerà profondamente le sorti del club nei prossimi anni.

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